Care amiche e amici di Tuttosport,
In questo momento il protagonista assoluto del campionato italiano è un uomo di 39 anni con la smania di vincere di uno di 19 e il fisico di uno di 29. E mentre il mondo dibatte se Zlatan Ibrahimovic è una buona o una cattiva notizia per il nostro calcio (da una parte il vantaggio di un personaggio cinematografico che alimenta la fantasia, dall’altra la cronica incapacità di ringiovanimento), c’è un altro signore, di 35 anni, che osserva tutto con grande e personalissimo interesse: Cristiano Ronaldo.
Dalla villa in precollina dove è stato recluso per 15 giorni, Cristiano ha seguito le partite del Milan e le imprese di Zlatan che non è un suo amico, ma nemmeno un suo nemico. Si sono punzecchiati, è vero, ma tra giocatori di quel livello c’è sempre un sostanziale rispetto reciproco. Quel rispetto che è figlio della consapevolezza di quanto sia difficile compiere certe imprese sportive. Ma Ronaldo nell’ultimo periodo ha osservato incuriosito il fisico di un attaccante di quattro anni più vecchio di lui: la reattività, la forza esplosiva, la capacità di rimanere in partita per novanta minuti. E Cristiano ha sentito una voce dentro di sé: quindi si può fare.
Cristiano ha sempre avuto il progetto di andare oltre i 37 anni, la sua nel 2022 alla scadenza del contratto con la Juventus. Nella lunga sfilza di record che vorrebbe battere esiste anche quello della longevità ad alti livelli. Ma finora non aveva un punto di riferimento, perché nessun giocatore di movimento era arrivato a superare la soglia dei 37 rimanendo credibilmente competitivo e determinante. Le ultime due stagioni di Ryan Giggs (38 e 39 anni anni di età), per esempio, erano state commoventi, arricchite da lampi di classe, ma nulla di simile a quello che sta facendo Ibrahimovic con il Milan. E Ronaldo ha in mente un futuro alla Ibra, non un finale di carriera alla Giggs.
Insieme con lo staff di medici e di preparatori che da sempre lo segue, Ronaldo pianifica tutto per essere sempre al top della forma, ma anche per rimanerci il più a lungo possibile. L’alimentazione, il tipo di allenamento, ma soprattutto il riposo e il recupero sono studiati per fare in modo che il motore di CR7 giri al massimo e lo continui a fare per ancora molti chilometri. E chiunque lo abbia allenato o visitato la considera una possibilità assolutamente realistica. Due estate fa, Ronaldo, era andato ad allenarsi con il centometrista portoghese Francis Obikwelu per studiare nuove tecniche di appoggio del piede in modo da sviluppare maggiore velocità nello scatto. La storia è esemplare: un atleta che ha vinto tutto, ma a 34 anni ha voglia di imparare ancora qualcosa ed è fermamente convinto di poter ancora migliorare. Ma la storia ha un’appendice che lo stesso Obikwelu ha aggiunto, dicendo: «Per come l’ho visto in forma, Ronaldo può arrivare senza problemi a 40 anni».
E con che squadra ci arriverà? Questa è una domanda molto più complessa. Il feeling con la Juventus è solido, ma Ronaldo non è una bandiera, anzi non ha bandiere che la sua. Il suo rapporto con i club è di straordinaria professionalità (da sempre tutto quello che può) ma di relativamente poco romanticismo. Dipenderà dagli eventi, da come uscirà il calcio europea dalla pandemia e dai suoi effetti. C’è chi lo vede già con la maglia del Psg e potrebbe essere un’ipotesi per il suo finale di carriera, ma non è da escludere a priori una prosecuzione in bianconero (il fattore Torino, città dove si trova molto bene, è da considerare). Una cosa è certa, il progetto di Ronaldo non prevede campionati minori come Stati Uniti o Cina, il suo campionato è la Champions e lì vorrebbe rimanere. E a questo progetto sta contribuendo non poco Zlatan Ibrahimovic.
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