TORINO – Chissà, alla fine potrebbe rivelarsi un assist come quelli che serviva agli attaccanti che hanno avuto la fortuna di giocare con lui, quello di Andrea Pirlo a Gonzalo Higuain. Un assist verso un futuro di successo quanto il suo passato, ma lontano dalla Juventus. Del resto il nuovo allenatore bianconero di svolte se ne intende: era di neanche un anno più giovane di Higuain (32 anni compiuti contro 33 da compiere a dicembre) quando il Milan lo lasciò svincolato, libero di approdare in bianconero a vivere da assoluto protagonista altri quattro anni di vittorie, fino a diventare un mito della Juventus. E ora anche l’allenatore. E da allenatore è probabile che Pirlo abbia fatto riferimento anche alla propria storia, nello spiegare a Higuain che i cicli finiscono: «E’ stato un grandissimo campione, ma parlando anche con il ragazzo abbiamo deciso che le strade si devono separare. I cicli finiscono e lui è stato messo da parte, ma da persone serie ci siamo parlati guardandoci negli occhi e abbiamo deciso di prendere questa decisione».
Il muro che il Pipita opponeva alla cessione, come nella scorsa stagione, è dunque crollato. Non solo per le parole di Pirlo, ovviamente, per quanto chiare, nette e convincenti possano essere state. Possono aver sgretolato i mattoni tecnici, tattici, delle ambizioni sul campo, da un lato chiarendo a Higuain senza possibilità d’appello che in bianconero non ci sarà posto per lui, dall’altro convincendolo che il mondo fuori dalla Juventus potrebbe non essere così brutto come gli è sembrato al Milan e al Chelsea due stagioni fa.
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