TORINO – C’è Leo Messi, ok, soprattutto un Messi che in stagione ha segnato finora solamente due gol, entrambi su rigore, e che allo Stadium non ha mai fatto una grande figura. Su azione la Pulce è ancora a secco e già su quest’aspetto la difesa juventina dovrà fare grandissima attenzione. Ma quali sono gli altri pericoli che il Barcellona può portare questa sera sulla scena sullo Stadium? Intanto, quanti sono? Innumerevoli, perché sarà pur vero che i blaugrana non sembrano far paura come ai tempi guardioleschi, ma attenzione alle bocche da fuoco che Ronald Koeman potrà schierare, tra titolari e potenziali subentranti. Ousmane Dembélé, Antoine Griezmann, Ansu Fati, Trincao, Pedri (a segno la settimana scorsa contro il Ferencvaros e dato per titolare stasera) non vi dicono nulla?
RISCHI – L’esterno offensivo già sul taccuino della Juventus e del Manchester United nel corso dell’ultima sessione di mercato è un giocatore di cui non conviene fidarsi. Perché Dembélé è il classico elemento che sembra nascondersi dalla partita e poi magari ricompare quando meno te l’aspetti. Da settimane si racconta, in Catalogna e non solo, che questo 23enne dal talento pazzesco e dalla tecnica sopraffina sia una delle più grosse delusioni delle ultime stagioni o, nell’ottica del venditore, una delle più grandi “fregature” rifilate al Barcellona, che al Borussia Dortmund pagò oltre 110 milioni più bonus per assicurarsi il potenziale sostituto di Neymar. Come no, il flop in termini di rendimento è evidente, ma le capacità del ragazzo abituato a giostrare sul lato destro della trequarti non si discutono. Ansu Fati, che di solito si piazza a specchio rispetto a Dembélé, non è ancora maggiorenne: lo diventerà prestissimo, a fine mese, ma nell’attesa di festeggiare ha fatto delle combinazioni con Messi uno dei punti di forza. Quell’intuito che consente al ragazzino cresciuto alla Masia di inventarsi assist (già due in stagione) e gol (5 in 6 presenze), inclusa la rete che aveva illuso il Barça nel Clasico perso sabato. Stasera dovrebbe cominciare in panchina, ma probabilmente entrerà in corso d’opera.
FRESCHEZZA – Storia diversa da quella di Dembélé, ma Griezmann è un altro di quei giocatori che d’improvviso nel buio possono riaccendersi. Il francese campione del mondo, al secondo anno in blaugrana, porta sulle spalle il peso di un costo non indifferente (cartellino pagato 120 milioni di euro all’Atletico Madrid nell’estate 2019) nonché direttamente proporzionale alle aspettative di una piazza che finora l’ha visto poco in azione. Contro il Real Madrid ha giocato gli otto minuti finali senza incidere e chissà se ne aveva voglia, secondo quanto raccontano i critici che non gli hanno mai perdonato nulla. Otto minuti in campo, così come Trincao, ma occhio: il portoghese ha vent’anni, non i 29 di Griezmann, lo scorso agosto è costato 31 milioni e rappresenta il futuro del Barcellona, bravo anche nell’anticipare la concorrenza nel prendere un talento vero (anche la Juventus è stata battuta sul tempo). Rapido, tecnico, fantasioso, dotato di un mancino straordinario, duttile al punto che fare l’esterno offensivo, la seconda punta, il falso nueve non è un problema per il ’99 della scuola targata Jorge Mendes, come Ansu Fati. Giovane e fresco – raccontano a Barcellona – non come Griezmann. Occhio, Juve!