TORINO – La Juventus ha un piano per il mercato ormai ufficialmente iniziato con lo scambio Pjanic–Arthur: ringiovanire la squadra e l’aver ceduto un trentenne per prendere un venitreenne è un segnale piuttosto chiaro della direzione intrapresa da Fabio Paratici e i suoi uomini. Ma quindi i rinnovi di Gigi Buffon, che a gennaio scollina i 43, e a Giorgio Chiellini, che tra meno di due mesi ne compie 36, come si devono inquadrare?
Nella stessa scena, quella della costruzione della Juventus 2020-21, in cui ci saranno molti più giocatori sotto i 25 anni, ma che non può ancora prescindere dai suoi grandi leader. Buffon e Chiellini, anche con un ruolo tecnicamente marginale (la prossima non sarà certo una stagione da 50 presenze per loro), rappresentano un pilastro indispensabile per il nuovo edificio. Perché non c’è nessuno, ancora, in grado di prendersi sulle spalle la gravosa responsabilità di governare lo spogliatoio, di indirizzare i nuovi verso i valori juventini, di tenere alta la concentrazione quando serve, di spronare i campioni momentaneamente svogliati. E allora, in una squadra che si sta ringiovanendo per gettare le basi di un altro ciclo, Buffon e Chiellini servono per infondere juventinità e dare continuità a un progetto più generale e lungo. Punti di riferimento per i compagni, l’allenatore e la stessa società, il portiere e il difensore servono, ed è per questo che Paratici ha voluto il loro rinnovo. Detto ciò, basta un’occhiata all’ultima prestazione di Buffon, nella finale di Coppa Italia contro il Napoli, per capire che la conferma è nata sul campo. E lo stesso vale per Chiellini, alle prese con una stagione sfortunata, ma ancora una sicurezza per la difesa. La prossima Juventus potrà contare su due leader, ma anche su due straordinari calciatori.