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La Juve di Andrea Agnelli nei prossimi 10 anni

Non ha sicuramente stappato champagne, semmai una birra, al massimo un rosso e, certamente, Andrea Agnelli non ha brindato ai dieci anni di presidenza compiuti ieri, ma ha scrutato l’orizzonte dei prossimi dieci, cercando di portare lo sguardo oltre la tempesta del Covid. Il suo segreto è sempre stato pensare due o tre mosse in anticipo, dedicando anche meno dell’indispensabile alla celebrazione dei successi, secondo un’abitudine molto juventina. E poi il futuro attrae il presidente della Juventus molto di più del passato. Se dal 2010 a oggi ha preso una società e una squadra, ingolfate e impantanate nelle grigie paludi del post Calciopoli, portandole nei primi quattro posti del calcio europeo e incastonando nella rosa CR7, il diamante più prezioso del mondo, ora Agnelli coltiva nuove ambizioni.

La prima non è un segreto, ma l’ha enunciata chiaramente all’ultima assemblea dei soci, proprio nel tirare le somme della sua gestione: «Voglio portare il club al numero uno del mondo». Compiere, ovvero, quell’ultimo passo che dal punto di vista strettamente sportivo significherebbe, per esempio, vincere la Champions League e poi il Mondiale per club (in qualsiasi veste dovesse presentarsi nel prossimo futuro), mentre sotto il profilo della dimensione economica e della popolarità significherebbe superare il Real Madrid, il Barcellona e il Manchester United. Difficile? DIfficilissimo, soprattutto facendo partire la scalata da un campo base malandato come quello del calcio italiano, ma pensare di vincere otto scudetti di seguito e disputare due finali di Champions nel giro di otto anni era forse ancora più folle dopo i due settimi posti del 2010 e del 2011.

I migliori momenti della Juventus nella stagione 2019-20


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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