ROMA – Ai microfoni di Cittaceleste è intervenuto – in esclusiva – Michael Ciani, ex difensore biancoceleste e uno degli uomini che presenziò il 26 maggio, nella finale storica della Lazio contro la Roma. Proprio con il francese, che ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato, chiediamo di rivivere le emozioni di quel giorno memorabile e non solo…
26 maggio: ti ricordi le emozioni di quella finale? Raccontaci il tuo ricordo più bello…
La cosa più bella che ho vissuto sono state le emozioni prima della partita. Quando abbiamo lasciato Formello, con centinaia di tifosi, motorini, macchine. Ricordo l’attesa, l’ansia, i tifosi che ci hanno seguito fino allo stadio. Sapevamo prima della partita che non potevamo perderla. Ricordo questi momenti come fossero ieri.
L’idea è di ripartire ma con tanti dubbi: se il giocatore di una squadra dovesse risultare positivo potrebbe essere messa in quarantena tutta la squadra. Che ne pensi?
Così è impossibile. Le società devono avere molta attenzione, controllarli ogni santo giorno in maniera scrupolosa per evitare che gli stessi contagino i compagni. Quindi i controlli io li farei fare agli staff medici stessi, alle società stesse.
Come hai valutato la scelta della Francia di sospendere il campionato?
Per me la Francia ha preso una decisione troppo veloce. Dovevano aspettare, vedere cosa facevano anche Germania, Italia, Spagna e Inghilterra e poi prendere una decisione. Soprattutto per le piccole squadre per la seconda divisione e avevano piccole chances di salvarsi e ora sono condannate. E’ un vero peccato.
In Italia si ripartirà e si potrebbe giocare 3 volte a settimana. Considerando la panchina dei bianconeri e quella della Lazio, credi che questo finale di stagione possa condizionare i biancocelesti?
La uventus ha una panchina molto più lunga e ha l’abitudine di giocare ogni 3 giorni, ha l’esperienza. La Lazio, invece, non è abituta: non gioca la Champions, non ha una rosa così lunga. Loro sono più pronti, però la Lazio è forte. Deve prepararsi e provare a tenere fino alla fine.