Il c.t. delle Furie Rosse festeggia il compleanno in un momento molto delicato per lui e il suo Paese, che in questi giorni sta iniziando a rivedere la luce
“Le sue nuove idee avrebbero dovuto portare a un rendimento diverso, con meno alti e bassi, con più identità di gioco. Invece perché siamo arrivati a questo punto?”. Luis Enrique guarda il giornalista, con espressione concentrata, ma non risponde. Cinque secondi, dieci, venti. Silenzio imbarazzato nella sala stampa di Trigoria. È maggio, il sole di Roma impigrisce ancora di più un ambiente già fiaccato da una stagione degenerata fino all’esaurimento nervoso. L’allenatore sembra il più provato.