“Il maxi-ritiro non sta né in cielo né in terra. Non si considera la salute mentale: ai calciatori si chiede di restare blindati dopo 60 giorni di lockdown“. Questo il pensiero di Paolo Maldini, ospite della trasmissione Rai ‘Che tempo che fa’. “È un’impresa difficilissima trovare un’intesa sul protocollo – sostiene il dt del Milan, guarito dal Covid-19 assieme alla moglie e ai due figli -. In Lega c’è coesione di intenti, ma l’idea va trasferita a Figc e governo: un tavolo a tre lo renderebbe più facile. Dobbiamo provare a ripartire in sicurezza“.
Maldini: “Scudetto? Basta Juve”
Il dirigente del Milan ha anche fatto il suo pronostico sullo scudetto. “Chi vince? Per la legge dei grandi numeri direi Lazio: la ha fatto man bassa negli ultimi otto anni, prima o poi arriverà il momento”. Sulla ripresa del campionato: “Si deve provare a finire perché il calcio è un’azienda, ha un indotto di quasi cinque miliardi, ha un’importanza non solo economica ma anche sociale. C’è la necessità di provarci, pensando anche agli altri sport che spesso sono sostenuti dagli introiti del calcio stesso. Dobbiamo mettere in sicurezza i calciatori e coloro che operano affinché le partite si svolgano”.
Maldini: “La mia storia con il Milan senza fine”
“Se resto al Milan? La storia della mia famiglia con il Milan è talmente lunga che difficilmente avrà una fine“. Il suo ruolo da direttore tecnico rossonero sembra però incompatibile con il sempre più probabile arrivo di a cui, ad inizio settimana, Maldini aveva rivolto l’invito di “imparare il rispetto” prima dell’italiano per le continue dichiarazioni sul Milan, considerate una invasione di campo.
