Il c.t. azzurro: “Sono ottimista: il campionato riparte e la Nazionale, più forte, proverà a vincere un grande Europeo”
L’inno di Mameli è finito sui balconi, come il pallone di un bambino calciato male. Avrebbe dovuto finire allo stadio Olimpico di Roma il prossimo 12 giugno, per il debutto degli azzurri nell’Europeo 2020 e invece non ci arriverà. Saltato tutto, per colpa di un virus. Nessuna notte magica. Gli italiani che erano pronti a scendere in strada per festeggiare un’eventuale vittoria azzurra, fanno squadra sui balconi e alle finestre: cantano, suonano, spengono le luci, accendono le torce. Tengono unito il Paese, come in genere fa la Nazionale quando si gioca una grande manifestazione. Una pennellata di colla che manca dal 2016, dopo la sciagurata eliminazione dal Mondiale di Russia.