TORINO – Andrea Belotti punto fermo della Nazionale. E, negli auspici del ct, ancora del Toro. Lui e Ciro Immobile sono gli attaccanti su cui Roberto Mancini punterà forte per vincere i prossimi Europei del 2021. E il selezionatore azzurro sta addirittura studiando il modo per farli giocare assieme visto che il Gallo è uno che corre sempre ad aiutare i compagni in difficoltà. Proprio qualche giorno fa, sui due, il commissario tecnico si è sbilanciato. «Belotti non si è mai perso, si è sempre fatto un mazzo così… pure troppo. Lui e Immobile sono le certezze del nostro attacco». Messaggio chiaro, inequivocabile che i due hanno compreso. Il succo del discorso: l’importante è giocare il più possibile e mettersi sempre in evidenza. Proprio il rinvio degli Europei, e l’incertezza su tempi e modalità della ripresa agonistica, rafforzano questa esigenza e urgenza. Non è obbligatorio disputare la Champions, ma conta scendere in campo con continuità. In caso di trasferimento in un grandissimo club, la concorrenza agguerrita comporterebbe il rischio di stare fuori, di scoprirsi vittima del turnover: ma nel calcio moderno, se non sei in condizione, nessuno ti aspetta.
Nel Toro, invece, il Gallo ha il posto praticamente garantito, la certezza di giocare sempre e comunque anche quando non è al top. Anche in virtù di tale fiducia e continuità d’impiego ha superato con slancio qualche momento di difficoltà. E proprio il fatto di poter giocare sempre, di essere leader a prescindere dalle situazioni contingenti, può spingere Belotti a prolungare il contratto con i granata. Adesso dipende da Cairo il quale proprio a Tuttosport ha dichiarato che non ha nessuna intenzione di cedere il giocatore. Dovrà chiaramente “convincerlo” con un contratto più stuzzicante ma, soprattutto, con programmi precisi e ambiziosi. Facendosi magari forte anche del fatto che, una volta usciti da questo incubo del Coronavirus, il mercato presenterà una serie di incognite inedite da affrontare, per tutti i club, anche quelli più ricchi e potenti. E che magari sarà il caso di aggrapparsi alle certezze. Peraltro, nessuno negli ambienti azzurri ha – o aveva, prima di questo stop – annusato propositi di fuga belottiani per la prossima stagione. Un altro indizio in qualche modo confortante.