Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è intervenuto su Sky Sport prima della sfida tra la formazione allenata da Antonio Conte e il Napoli di Gattuso. Ecco le parole del dirigenze nerazzurro: “Messi-Duomo? Non è stata una mia idea. Mi ricorda un calcio del passato con situazioni del genere. Parliamo di un’icona, di un grande giocatore, di un desiderio che tutti hanno. Ma rimane un gioco. Il nostro calcio ha bisogno di un rilancio, siamo relegati in quarta posizione. I campioni fanno lievitare il valore del brand e del calcio italiano. Se riuscissimo a considerare il nostro un campionato in cui vengono i grandi campioni e non di transizione, sarebbe meglio. Oggi come oggi non è possibile.
Nessuna squadra italiana è in grado di fare un’operazione del genere se non subentrano fattori straordinari legati agli azionisti, quindi dei padroni veri e propri.
Non dimentichiamoci che dobbiamo rispettare il FPF. Quest’anno il Covid ha fatto sì che ci sia una certa elasticità, ma poi si dovranno rispettare le regole. Suning ha già iniettato nelle casse della società molti milioni. Oggi gli investimenti vogliono dare continuità e lo si fa con un progetto. Messi è una situazione utopistica“.
Sulla stagione e il mercato: “Ottimo lavoro di Conte, società e giocatori per alzare il livello qualitativo della squadra: ci siamo riusciti e siamo soddisfatti. Il rammarico rimane per tante cose. Bisogna fare un’analisi e guardare al futuro alzando l’asticella. Con Conte ci siederemo al termine del campionato per le valutazioni. Sanchez? Non è facile, ha un contratto ‘pesante’ per altri due anni. Oltre al Manchester c’è anche una valutazione sull’ingaggio. Ci piacerebbe averlo con noi oggi, domani e dopodomani. Tonali? In tutta sincerità devo dire che con Cellino abbiamo un buon rapporto, ma non ci siamo mai fermati a parlare di questo ragazzo. Ci sta che i grandi club come noi possano interessarsi a lui, ma da qui ad iniziare una trattativa ce ne passa“.