“La tripletta al Barcellona? Sono cose che difficilmente si possono ripetere contro una squadra stellare”. Salva Ballesta doveva segnare, in qualunque modo. Possedeva un senso del gol innato, il classico killer instinct che ammattiva le difese avversarie. Oggigiorno un attaccante così farebbe le fortune delle grandi squadre europee. Sono state ben 27 le reti realizzate nel 1999-00 con la maglia del Racing Santander che gli valsero il titolo di Pichichi, battendo calciatori del calibro di Milosevic, Raul, Ronaldo e Rivaldo.
Fernando Torres si congratula con Salva Ballesta e Colsa dopo un gol dei Colchoneros
“Nessuno si aspettava che un calciatore del Racing Santander, club umile sia per le risorse che per la rosa della squadra, potesse raggiungere quei numeri”, racconta Salva Ballesta ai microfoni di , che prosegue: “Dopo quella stagione, tutta l’Europa venne a conoscenza del mio valore”. Salva Ballesta ricorda con un pizzico di amarezza il mancato trasferimento al Milan: “Era tutto formalizzato, mancava solo la mia firma. Poi presero un altro spagnolo con un movimento che mi sorprese” e racconta la singolare trattativa che lo porto all’Atletico Madrid, appena retrocesso in Segunda Division a cavallo degli anni 2000: “Avevo dato la parola al presidente Gil, qualunque cosa fosse successa. Declinai l’offerta del Deportivo La Coruna…“. Oggi Salva Ballesta allena l’Algeciras, ma il suo futuro è chiarissimo: “Voglio lavorare duramente per poter entrare nell’elite degli allenatori”.