Sarà che le partite sono ravvicinate, che il calendario è compresso, che non c’è tempo per respirare. Sarà, ma il mercato della Juventus non si ferma. A ventotto giorni dal via ufficiale alle trattative (chiusura fissata per il 5 ottobre) gli affari cominciano a scaldarsi ed è ora che gli obiettivi a lungo coccolati possono avvicinarsi al traguardo. Il club bianconero ha delle priorità evidenti da rispettare in chiave acquisti, oltre alle esigenze di bilancio: un attaccante che prenda il posto di Gonzalo Higuain (evidentemente cedibile, ma dove? Il River Plate non sta impazzendo pur di prenderselo un anno prima della scadenza del contratto con la Juve), un centrocampista che sappia essere incursore e magari giostrare su più mattonelle (oltre a sostituire chi è considerato a fine corsa, come Sami Khedira e fors’anche Blaise Matuidi), un terzino (ferma restando la cessione di Mattia De Sciglio, finora più oggeto di chiacchiere che non di dialoghi veri con società interessate sul serio). E un regista più sarriano rispetto al “pensatore” Miralem Pjanic non guasterebbe.
Fatta la premessa, i nomi che interessano al dg Fabio Paratici non sono un mistero: Arkadiusz Milik è in pole rispetto a Raul Jimenez ed Edin Dzeko, ma per motivi che non escludono un sorpasso a destra da parte dei concorrenti del polacco in uscita dal Napoli; Nicolò Zaniolo, considerato il prototipo perfetto del centrocampista totale, in grado di frantumare i sistemi difensivi altrui come visto e rivisto contro Spal e Juventus; Emerson Palmieri, adocchiato da anni eppure sempre lì, nel Chelsea dove Frank Lampard ha chiesto più volte nuovi innesti sulle fasce laterali difensive. Quanto al regista di cui sopra, Jorginho continua a riscuotere consensi alla Continassa nonostante le voci sul futuro di Maurizio Sarri legato all’esito del cammino bianconero in Champions rischino di ribaltare più di una situazione di mercato.
Soffermandosi su Milik, non c’era bisogno del recente via libera presidenziale firmato da Aurelio De Laurentiis («Andrà via al miglior offerente, ma non farò sconti a nessuno. Altrimenti rischia di rimanere e non rientrare nelle scelte dell’allenatore») per comprendere il burrone che separa l’attaccante polacco e la società. La conclusione del campionato in corso, in fondo, ha testimoniato quanto lo stesso giocatore non avesse chissà quali stimoli («Mi aspettavo di più, non ha fatto una grandissima partita», ha detto Rino Gattuso della punta dopo la partita contro l’Inter). Il problema è che il Napoli chiede sempre la luna per un giocatore in scadenza nel 2021 e per ora non si scalda di fronte all’offerta di contropartite quali i giovani Cristian Romero o Luca Pellegrini. Altra risposta da parte degli azzurri su Federico Bernardeschi, che al momento prende tempo. La sensazione è che l’eventuale sì del carrarino possa sbloccare la situazione di stallo in cui i bianconeri non riescono a sferrare l’attacco finale e il Napoli si ritrova “costretto” a tenersi un elemento palesemente in rotta con i piani di Gattuso.
Detto che le alternative a Milik restano il messicano Jimenez (valutato oltre 50 milioni dal Wolverhampton: troppi) e Dzeko, attenzione agli ulteriori incroci tra Juve e Roma. Occhi su Zaniolo, oltre all’esperto bomber bosniaco, ma anche su Cengiz Under, potenzialmente un “nuovo Douglas Costa”: da Trigoria, però, replicano che se c’è un giocatore da non cedere, quello è l’azzurro ex Inter ed Entella. Pillola su Jorginho: sabato ha giocato titolare contro l’Arsenal in finale di FA Cup, ma il suo destino resta in bilico. Problemino: il Chelsea non vuole rimetterci nemmeno un pound rispetto ai 57 milioni più bonus due anni fa.