Il bosniaco simbolo del momento no dei bianconeri: per Sarri dovrebbe attrarre ogni giocata, ma al Bentegodi è stato in grande difficoltà
Dall’utopia alla realtà, dalla speranza del decollo al fragore della caduta. Miralem Pjanic in pochi mesi ha attraversato tutto lo spettro del sentimento umano: entusiasmo, rabbia, delusione che ora brucia nella voglia di riscatto. In fondo, è lui il simbolo della Juve di Sarri ancora in mezzo al guado. In un unico giocatore, raffinatissimo, tutte le potenzialità e i limiti di questa creatura ibrida. Nei piani dell’allenatore il bosniaco sarebbe, infatti, dovuto essere un potente acceleratore del gioco e, invece, è forse quello che più sta soffrendo del cambio di mentalità.