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Mudingayi: “Lazio, credi nello scudetto! Inzaghi allenatore nato”

Di Giovanni Manco
ROMA – Polmoni, fiato, corsa, palloni rubati. Era l’uomo instancabile ed imprescindibile di Delio Rossi, uno che dal campo non usciva mai senza aver dato l’anima. Stiamo parlando di Gaby Mudinayi, ex centrocampista della Lazio dal 2005 al 2008 e poi del Bologna dal 2008 al 2012. Con Lazio-Bologna alle porte, Mudingayi, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni.

Domani c’è Lazio-Bologna, che gara sarà?

“Sarà una partita molto importante per entrambe le squadre, la Lazio ha deciso di provare a vincere lo scudetto ed a Bologna vogliono provare a risalire la classifica per puntare all’Europa. Stanno bene entrambe, sarà quindi una partita vera ed importante. Per chi tifo? Ho vissuto momenti importanti in entrambe le società e quindi sarà una partita molto emozionante, la guarderò con affetto. Il tifo lo faccio guardando la classifica, nel senso che spero in una Lazio campione d’Italia ed in un Bologna in Europa. Guardo questo insieme, per quello che riguarda la partita la guarderò con amore e che vinca il migliore”.

Credi nello scudetto?

“Ho visto come gioca la Lazio e come giocano le avversarie, i biancocelesti non hanno niente in meno a Juve ed Inter. Forse l’unico fattore che gioca in loro favore è l’esperienza. Ma a questo punto bisogna crederci, scendere in campo per vincere e puntare in altro. Vedendo la classifica, perché non crederci?”.

Hai vissuto le prime fasi dell’era Lotito, ti aspetti si potesse arrivare a quanto punto così alto con una Lazio in corsa per il titolo?

“Sono state prese persone di calcio. Penso ad Inzaghi, uno che di calcio ne capisce, idem Tare. Quando prendi persone così competenti il risultato è ovvio che arrivi. Ho sempre pensato che prima o poi doveva succedere questo, quindi sono felice. Spero sia solo l’inizio di qualcosa di importante”.

Che ricordi hai di Inzaghi e Tare, te li aspettavi così bravi nei loro nuovi ruoli?

“Erano dei leader, da loro ti aspettavi sempre un consiglio o una parola di conforto nei momenti difficili. Con Inzaghi andavo a magiare fuori qualche volta, era sempre allegro e ci divertivamo molto con lui”.

Di Inzaghi hanno spesso detto che era un allenatore in campo, è vero?

“Sì, parlava già di tattica. Quando stava in panchina, perché magari non giocava, lo sentivi spesso dare consigli su cosa fare e come muoversi. Anche in allenamento lo faceva spesso. Credo abbia sempre avuto nel sangue questa vocazione”.

Hai vissuto delle grandi notti di Champions, che consigli daresti a questa Lazio che si appresta a tornare nell’Europa che conta?

“La Champions League è la competizione più bella in assoluto, tutti vogliono giocarla. Quando senti quella musica non puoi non emozionarti. Non ci sono consigli, devi entrare in campo e dare il massimo. Mi ricordo delle partite bellissime, come quella contro il Real Madrid in casa oppure la vittoria contro il Werder Brema, peccato non sia bastato per passare il turno. Sono ricordi che ti rimangono dentro. Spero che la Lazio possa tornare a giocarla con costanza, questa squadra in Champions deve starci ogni anno”.

Tanti ricordi, ma qual è il più bello?

“Ne ho tantissimi, tutti belli. Sono arrivato a Roma con molta gente che mi parlava male del tifo, mi dicevano che i tifosi della Lazio erano razzisti, invece ho trovato una grande accoglienza. Ogni partita la Nord mi dedicava quel coro, faceva così: ‘Ooh Gaby Mudingayi, Gaby Mudiganyi, Gaby Mudignayi…’. Tutt’ora me lo vado a guardare su internet, mi vengono i brividi ogni volta. Il popolo laziale ama i giocatori che danno l’anima, sono orgoglioso di aver lasciato un bel ricordo”.

Con quale giocatore di questa Lazio ti sarebbe piaciuto giocare?

“La Lazio ha tanti giocatori importanti, penso però a Luis Alberto e Milinkovic senza dimenticare Immobile. Molti di questi ci avrebbero fatto comodo anche all’epoca”.

Era una Lazio affiatata la vostra, vi sentite o vedete ancora?

“Sì, certo. Sento spesso Dabo, Manfredini, Stendardo, un po’ tutti… Ci siamo lasciati davvero bene, so che se ho bisogno di qualcosa posso chiamare chiunque di loro. Vederci tutti i giorni, ovviamente, non è possibile, ma sono rimasto in un ottimo rapporto con tutti”.

Quali sono i tuoi progetti?

“Sono stato fermo per un po’, ora in Belgio ho preso il patentino da procuratore e sto lavorando per un’agenzia belga. Mi occupo dei giovani soprattutto”.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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