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Napoli-Juve 2-1: Zielinski e Insigne affondano Sarri

NAPOLI – Il Napoli ringhiante di Gennaro Gattuso tiene viva la lotta scudetto. E alla fine il discusso pareggio dell’Inter di Conte contro il Cagliari riduce il distacco dei nerazzurri dalla vetta della classifica: -3. Alla Juventus, costretta a subire il terzo ko stagionale, resta l’amaro in bocca per non aver giocato da Juventus, anche perché i campioni d’Italia hanno maledettamente sofferto il massiccio lavoro in copertura operato dagli azzurri, che prima di battere gli storici rivali avevano perso le ultime quattro partite casalinghe in campionato. Decidono tre fiammate, tutte nel secondo tempo. La prima: Zielinski, dimenticato da Cuadrado, sfrutta un errore nella respinta centrale di Szczesny su tiro di Insigne e griffa l’1-0. La seconda: splendido tiro al volo dell’attaccante cresciuto a pane e Napoli su cross di Callejon, deviazione di De Ligt che inganna il suo portiere ed è 2-0. La terza fa rima con l’ottavo gol consecutivo di Cristiano Ronaldo in campionato: servito da un lancio di Bentancur, il portoghese beffa Meret sul proprio palo.

STUDIO – Senza Ramsey, senza Rabiot, ma con Matuidi e soprattutto con il tridente dei sogni: Dybala-Higuain-Cristiano Ronaldo. Come l’ultima volta a Riyad, oltre un mese fa. Così Maurizio Sarri, l’uomo al centro di tutto al San Paolo, s’è giocato la supersfida contro il Napoli che fu suo. Ma come l’ultima volta con le tre stelle davanti, la Juve esce sconfitta. Gattuso, dal canto suo, s’affida a Milik spalleggiato da Callejon e Insigne per provare a far male ai bianconeri. Il Napoli comincia pressando alto nel tentativo di silenziare le fonti del gioco juventino e per due volte con il polacco e Callejon fa il solletico a Szczesny. La Juve cerca di governare il match affidandosi a un possesso palla peraltro assai sterile. Nel primo tempo succede pochissimo, la fase di studio si prolunga fin troppo e Sarri non la prende bene, perciò chiede ai suoi di stare più corti in difesa ed evitare i lanci lunghi a scavalcare il centrocampo. I bianconeri trovano pochi sbocchi e così provano ad approfittare dei pochi errori altrui, come quando Dybala non sfrutta un’imbeccata di Matuidi, con sublime finta di Higuain, e si fa anticipare da Mario Rui. Prevalgono le difese, con De Ligt (al rientro dopo il pit stop in Coppa Italia) sugli scudi.

FIAMMATE – La ripresa prende il via con Pjanic che, più volte toccato duro nel corso del primo tempo, s’arrende e lascia il posto a Rabiot, con Bentancur che si trasferisce in regia. La partita si accende dopo un gol annullato a Cristiano Ronaldo: Higuain, in netto fuorigioco, serve Dybala che centra il palo, poi CR7 mette il pallone in porta, però il gioco era fermo. La Juve in ripartenza dimostra che può far male: la Joya con l’esterno serve Ronaldo, quindi il portoghese serve l’assist a Higuain che però non ha pietà di Meret. Il gol di Zielinski è un lampo che scatena le urla del San Paolo. Gattuso si gioca il cambio Demme-Lobotka, Sarri opta per il tutto per tutto: Bernardeschi (schierato mezz’ala) per Dybala, Douglas Costa per Matuidi. Si ricompone così il tridente d’attacco che tanto aveva fatto bene contro la Roma in Coppa Italia, ma il ricordo resta tale e la Juve non riesce a impadronirsi di un match che procede a fiammate, tanto che il primo angolo bianconero tarda fino al minuto 74. Il 2-0 di Insigne e la risposta quasi immediata di Cristiano Ronaldo, che nel recupero viene ingiustamente ammonito per un fallo che non c’è, tengono vivo il finale, quando Higuain non ha fortuna nel coordinarsi su un invito di Cuadrado. Al gong Fuorigrotta esplode di gioia. Sembrava incredibile, fino a due ore prima, è accaduto. E Napoli gode.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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