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Napoli-Juve, nel derby del palleggio l'oro bianconero è fra le linee

TORINO – Troverà molta della sua eredità domani sera al San Paolo, Maurizio Sarri. Tanto più che Rino Gattuso ha ripristinato quel 4-3- 3 che era stato uno dei marchi di fabbrica del’attuale allenatore bianconero nel suo triennio partenopeo. Altri due, possesso palla e fraseggio, erano rimasti intatti anche con Ancelotti, tanto che la sfida di domani sera tra Napoli e Juventus sarà una sorta di derby d’Italia del palleggio. Si affronteranno infatti la squadra che ha la più alta media di passaggi a partita del campionato, la Juventus con 521,17, e quella che ha la seconda, il Napoli con 520,38. La squadra con il maggior possesso palla, il Napoli con una media del 58,5%, e la seconda, la Juventus con il 57,5% (dati Wyscout). Una ricerca del fraseggio che per entrambe le squadre parte dal basso e che quasi certamente entrambi i tecnici cercheranno di impedire attraverso un pressing offensivo. Situazione che potrebbe rivelarsi più pericolosa per il Napoli, non essendo l’impostazione la qualità migliore di Manolas e Di Lorenzo. Per quanto riguarda il pressing del Napoli, nel prepararlo Gattuso avrà una difficoltà in più rispetto alle sue due precedenti sfide contro Sarri: sconfitta 1-2 in Palermo-Empoli del 31 agosto 2013 e 0-0 in Milan-Napoli del 15 aprile 2018. In quelle due occasioni sapeva con certezza che l’avversaria si sarebbe schierata con il 4-3-1-2 nel primo caso e con il 4-3-3 nel secondo. Domani invece Sarri potrebbe scegliere l’uno o l’altro modulo, variarli a partita in corso e cambiarne l’interpretazione a seconda degli uomini che sceglierà.

Trequartista contro ali

La soluzione più probabile, da parte del tecnico bianconero, sembra il ritorno al 4-3-1-2 utilizzato contro Roma e Parma nelle ultime due giornate di campionato, con Ramsey alle spalle di Dybala e Ronaldo (le probabili formazioni a pagina 23). Il principale problema da risolvere per Gattuso in questo caso sarebbe pressare Pjanic, vista la superiorità numerica dei quattro centrocampisti del rombo bianconero contro i tre del Napoli. Difficile prevederne le scelte, visto che da quando è a Napoli non ha ancora affrontato una squadra schierata con il 4-3-1-2. Tre le ipotesi principali: una vedrebbe Milik schermare Pjanic, con una mezzala a uscire sul difensore bianconero che a quel punto avrebbe spazio per impostare e il centrocampista centrale a scalare sulla mezzala juventina. Nelle altre due Milik andrebbe in pressione sui difensori, con una mezzala o il vertice basso ad alzarsi su Pjanic. In tutti i casi, il rischio per il Napoli, e l’arma da sfruttare per la Juventus, è lasciare libero il trequartista o una delle due mezzali bianconere alle spalle dei centrocampisti che pressano. Rischio scongiurabile con le opportune scalate e tenendo la squadra corta. Contromosse a cui la Juventus può rispondere con il movimento dei tanti giocatori abili ad alternarsi tra le linee, complicando le scalate del Napoli, oppure cercando direttamente la profondità in caso di difesa partenopea particolarmente alta (vedasi il gol di Dybala all’Inter).


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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