E’ stato uno dei eroi del Triplete dell’Inter ed è rimasto nel cuore dei tifosi nerazzurri. Goran Pandev ha vissuto una breve parentesi a Milano, ma certamente è stata molto intensa. Ai microfoni de ilgiornale.it, l’attaccante macedone ha raccontato la sua esperienza in nerazzurro, quando in panchina sedeva José Mourinho. Lo Special One è stata una figura fondamentale per Pandev, che si è detto pronto a ringraziare a vita la squadra nerazzurra.
EMOZIONE TRIPLETE – “Sicuramente vincere la Champions League è il sogno di qualunque calciatore e conquistarla insieme alla Serie A e alla Coppa Italia è stato ancora più indimenticabile. Abbiamo fatto qualcosa che difficilmente verrà ripetuto da qualcun altro. Ringrazierò sempre l’Inter, che è stato il club che mi ha portato in Italia e mi ha fatto diventare uomo. La mia esperienza in nerazzurro è stata fantastica”.
RAPPORTO CON MOURINHO – “E’ stato come un padre per me. Ha creato un gruppo davvero unito che ci ha portati alla vittoria. Anche tatticamente è molto preparato. Sicuramente Mourinho è uno dei più grandi, ma ho avuto molti tecnici bravissimi nel corso degli anni. Aneddoti? Ricordo ancora la vicenda del mio gol su punizione nel derby: doveva sostituirmi perché eravamo con un uomo in meno, ma poi abbiamo conquistato una punizione e mi ha detto di battere. Dopo che ho segnato ha detto che era merito suo, perché se mi avesse tolto non avremmo fatto gol”.
SU MORATTI – “Potrei dire mille cose, ma mi limito a due semplici parole che credo riassumano almeno in parte il Presidente: generosità e passione”.