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Papin: “Milan, con Theo voli. Cavani per il dopo-Ibra. Forza Paquetà, non fare il mio errore”

“Hernandez mi ha impressionato: merita la Francia. Il brasiliano? Anch’io soffrivo a stare fuori, ma sbagliai ad andarmene. Si riparta da Maldini: lui è il club”

C’è l’isolamento, che restringe i confini della vita alle mura di casa con poche eccezioni, come la passeggiata quotidiana che Jean-Pierre Papin si concede nella baia di Arcachon, vicino a Bordeaux, con la moglie Florence e la figlia Emily, nata con lesioni cerebrali ma felice insieme a loro (“stiamo attenti, ma l’aria aperta le fa bene”). E c’è il milanismo, che per JPP di confini non ne ha, eppure è condensato in una foto in miniatura, quella del profilo WhatsApp: Papin stringe la Champions vinta nel ’94 con Van Basten, un’orecchia ciascuno. “Quella finale non la giocammo né io né Marco, ma l’importante era tenerla in mano”. E fu così che i sogni di Papin si realizzarono: era andato al Milan per giocare con Van Basten e alzare quella coppa. “E ci sono riuscito, anche se facemmo coppia pochissime volte: fu uno spasso, raro ma bellissimo”.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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