TORINO – Il Maestro al primo esame di italiano. Detto che ogni partita finisce con l’essere un esame, più che mai per un allenatore alla prima stagione in panchina, quello di domani all’Olimpico per Andrea Pirlo è un esame di quelli tosti: con la Lazio la sua Juventus affronta il primo scontro diretto del suo campionato, contro una squadra che come quella bianconera disputa la Champions League e che ha iniziato la stagione con l’ambizione di provare a contrastare l’assalto della Juventus al decimo Scudetto consecutivo.
Del resto l’anno scorso la formazione di Simone Inzaghi era stata la rivale principale dei bianconeri nella corsa al nono. Conta relativamente che alla fine seconda si sia piazzata l’Inter, recuperando sei punti nelle ultime due partite a campionato già aritmeticamente chiuso fino ad arrivare a -1: a rendere incerta la Serie A, finché è stata incerta e cioè fino al dopo lockdown, è stata la Lazio. Che si era candidata ad anti Juve non solo alternandosi con i bianconeri in vetta alla classifica, ma anche battendo la squadra di Maurizio Sarri il 7 dicembre in campionato e il 22 in Supercoppa.
Quella stagione straordinaria fino al lockdown ha posto di diritto la Lazio tra le aspiranti a interrompere l’egemonia bianconera sul campionato, diritto non scalfito da un mercato da cui Inzaghi avrebbe avuto bisogno di ricavare qualche alternativa in più, né da una partenza imperfetta. Peraltro la Lazio è solo a due punti dalla Juventus e se domani riuscisse a batterla la supererebbe, rilanciandosi con un risultato di grande peso psicologico.
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