TORINO – Il bisogno di piazzare un’ottima plusvalenza entro il 30 giugno resta un obiettivo concreto di Juventus e Barcellona. Anzi, sul fronte catalano la necessità è ancor più impellente in considerazione dell’abbondanza di esuberi in rosa: tolti Marc-André ter Stegen, Frenkie de Jong e Leo Messi, nel gruppo di Quique Setien non si contano i calciatori considerati cedibili. Il che non vuol dire svendibili. Come Arthur il cui accostamento originario a Xavi ha procurato danni incalcolabili soprattutto al brasiliano che, soverchiato dal peso di un simile confronto, ha accumulato delusioni – leggasi: panchine – piuttosto che soddisfazioni.
Basterebbe solo questo per immaginare l’ex centrocampista del Gremio desideroso di esplodere altrove, lontano dalla Spagna. E invece no: il giocatore s’è impuntato, non ne vuole sapere di lasciare il Barça a metà dell’opera (fors’anche qualcosa in meno) e il rifiuto tiene in freezer l’occasione di uno scambio con Miralem Pjanic, a sua volta nell’attesa che l’operazione vada in porto. Lo stallo non è totale né definitivo, però al momento si fatica a trovare una via d’uscita a stretto giro di posta.