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Rezza: “Sulla Lazio solo una battuta per sdrammatizzare”

TORINO – “La mia è stata una battuta per sdrammatizzare il momento drammatico che stiamo vivendo. Non pensavo intervenissero Diaconale, la Lazio per dire di non fare il tifoso, ho fatto una semplice battuta” così , capo dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, torna sulla frase di ieri, a tinte romaniste, che ha scatenato . “Quella sulla ripresa del campionato era una domanda seria e ho risposto in maniera seria – continua Rezza a Radio Punto Nuovo – oggi c’è lockdown totale, come si può pensare alla riapertura del campionato ora? E’ chiaro che se in qualche modo si pensa di riaprire, allora verrà valutato e si applicheranno protocolli di sicurezza sanitaria. Molto dipenderà anche da ciò che verrà deciso a livello europeo, penso alle coppe europee. Abbiamo vissuto momenti drammatici in alcune parti d’Italia. E’ chiaro che la politica, l’economia, hanno le proprie esigenze, non si può avere un lockdown totale per oltre due mesi perché altrimenti industrie e famiglie non sopravviverebbero. Sulla base di ciò che ci dicono i tecnici, ad esempio ora dicono che è migliorata la situazione, allora si può andare verso una riapertura graduale. E’ ovvio che se molliamo troppo, torniamo punto e a capo“.

Rezza: “Calcio meglio se a porte chiuse”

Il calcio, secondo Rezza, “è un gioco che mette a contatto gli atleti – le sue parole a Radio Kiss Kiss – se si giocasse sarebbe bene farlo a porte chiuse. Nel momento in cui decidessero di ricominciare, ci sarebbe bisogno di grandissimi controlli molto assidui. Bisogna capire cosa succede anche a livello europeo. Ci sono dunque una serie di problemi molto complessi, una scelta che comunque a me lascia molto perplesso non per il campionato italiano ma per l’Europa in generale. Sta comunque ad altri decidere“.

Rezza e il ruolo di Atalanta-Valencia

Evitare lo scudetto per la Lazio? Ho tantissimi amici laziali, la mia è stata veramente una battuta per il momento complicato – dice ancora Rezza, su Radio Punto Nuovo – in questo momento non si può pensare a partite che si svolgano con assembramenti, partite a porte chiuse hanno un punto interrogativo perché c’è un lockdown. Ovviamente si pensa ad una fase 2, quindi alla riapertura di determinate attività, come quelle produttive. Non le decido io certe cose, ma qualora il Governo decidesse di riaprire anche alcune attività ricreative, come quelle sportive, allora l’importante è che si facciano con la massima sicurezza. La decisione spetta alla politica, grazie alla consulenza del comitato scientifico. Il calcio è un settore sportivo tra i più ricchi e la gente è molto interessata, nel momento in cui si è chiuso il campionato, ognuno di noi si è sentito smarrito. Però vorrei ricordare di Atalanta-Valencia e che ci sono stati episodi che hanno drammatizzato la situazione, perciò parlo di massima sicurezza possibile per minimizzare i rischi. Ripeto, la mia è stata una semplice battuta e poi ho espresso il mio parere. Se allora mi chiedessero cosa fare io al Governo, direi di riprendere con sicurezza”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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