L’accordo raggiunto con la squadra sul taglio degli stipendi riavvicina Pallotta e Friedkin. Però a fare la differenza sarà il bilancio
Un raggio di luce, un segnale nella tempesta. Quella prodotta dai tanti dubbi legati allo scenario economico che potrà nascere nel post-coronavirus. Ma l’accordo sul taglio degli stipendi raggiunto dalla Roma e i suoi giocatori (compreso lo staff tecnico) è comunque un primo segnale positivo verso la ripresa. Quella stessa ripresa che, da qui all’estate potrebbe riguardare anche la trattativa per la cessione del club dall’attuale proprietario (James Pallotta) a quello designato da tempo (Dan Friedkin). E, in tal senso, il taglio degli stipendi è appunto un primo indicatore positivo. Perché se è vero che in gran parte sposta il peso economico sul prossimo esercizio (dove però la Roma punta a migliorare i conti tra monte-ingaggi e plusvalenze), è anche vero che permette al bilancio finale di questa stagione di non sprofondare verso il baratro rosso.