Il cartellino dell’asso del Sassuolo era bianconero, nel 2016 il gran rifiuto: “Ho contato i minuti che aveva giocato Zaza…”. Interista sfegatato, la storia di un talento che ha preferito farsi coccolare dalla provincia
Un Mimmo per l’estate. Domenico Berardi è il re della bella stagione, potendo unire ai tre gol realizzati post-lockdown gli altri cinque segnati ad agosto – tripletta alla Sampdoria e doppietta alla Roma – per un totale di otto reti spalmate su due estati consecutive. Ma il treno per il mare della sua Bocchigliero, paesino in provincia di Cosenza sospeso a metà tra lo Ionio e i boschi della Sila, può aspettare: c’è una Juve da impallinare per chiudere il capitolo più ombroso e contraddittorio della singhiozzante carriera di Berardi, all’inizio atteso da ben altri lidi rispetto al monotono tran-tran del Mapei Stadium di Reggio Emilia – che in estate, si sa, si riempie di zanzare.