in

“Ronaldo era il cocco di Ferguson, Van Nistelrooy si lamentava sempre”

Com’era Cristiano Ronaldo…prima di essere CR7? Il portoghese è arrivato il 12 agosto 2003, appena maggiorenne, al Manchester United, dove lo aspettava un ambiente certamente abituato al talento, ma in cui bisogna subito far capire il proprio lavoro. Eddie Johnson, ex calciatore delle giovanili dei Red Devils, ha ricordato qualche tempo fa al podcast “The Broken Metatarsal” il primo periodo del cinque volte Pallone d’Oro a Old Trafford. E come, tra vestiti improbabili, litigate con una delle stelle della squadra e un rapporto strettissimo con Ferguson, Cristiano sia diventato…Ronaldo.

INIZI – Intanto, il portoghese non è sempre stato una icona di stile fuori dal campo. Col pallone ai piedi, però, ci ha sempre saputo fare…”È comparso all’entrata di Carrington e mi ricordo di averlo visto e di aver pensato ‘e chi è questo ragazzino?’, perchè era vestito in maniera terribile. Aveva una maglia a collo alto e jeans stretti e scoloriti. Qualcuno mi ha detto che era Ronaldo, il nuovo acquisto, e poi ci siamo andati ad allenare. Io ero ancora molto giovane, ma mi allenavo con la prima squadra e abbiamo fatto il riscaldamento 5 contro 2 e lui ha fatto subito un tunnel a uno degli altri ragazzi. Lo ha confuso così tanto che gli ha fatto incrociare i piedi e lo ha fatto finire a terra. Tutti ci siamo guardati e abbiamo pensato ‘che giocatore’ e da quel giorno in poi ci sono state parecchie aspettative su di lui”.

RUUD – Non tutti però erano pazzi di lui. A qualcuno, il modo di giocare di Cristiano non andava bene. “Tutti sapevamo che era un talento, che era in grado di cambiare una partita e che era bellissimo da veder giocare, ma Ruud van Nistelrooy era frustrato nei suoi confronti. Lui correva in area, ma Ronaldo cercava di dribblare il terzino tre o quattro volte. Credo che tutti quanti avessero qualcosa da ridire sul modo in cui gestiva il pallone e lo crossava. Ma Ruud era abituato a Beckham o Giggs e si lamentava tutto il giorno”.

SIR ALEX – Il segreto dell’esplosione di CR7 è però il rapporto con Sir Alex Ferguson. Ancora oggi, lo scozzese è per Cristiano il padre che era venuto a mancare nella vita del portoghese. “Ferguson è stato una figura paterna per lui, perchè Ronaldo aveva problemi con suo padre, che poi è morto quando lui era ancora giovane. Quindi penso che l’allenatore ha preso quel ruolo e che sia una delle ragioni principali per cui è riuscito a tirare fuori il meglio di lui. Noi lo prendevamo in giro al riguardo, gli dicevamo ‘ecco papà’, oppure se c’era qualche problema di andarlo a dire a paparino. Ma scherzavamo e alla fine un rapporto così stretto con Ferguson è stato la cosa migliore sia per Cristiano che per lo United”. E per il mondo del calcio.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


Tagcloud:

Monza, Donati è biancorosso: ha firmato fino al 2023

Cauet: “Inter, credici! Puoi fare come noi nel '98”