SASSUOLO – Ai microfoni di TMW Radio, il tecnico del Sassuolo Roberto De Zerbi analizza la prossima ripresa della Serie A dopo lo stop per il coronavirus: “E’ vero che la sosta è stata lunga, ma anche particolare – esordisce l’allenatore neroverde – Al di là dell’allenamento casalingo, tanti hanno trascorso questo periodo in maniera sedentaria. Ho notato un po’ di polvere, sia a livello fisico che tattico. Quanto prima sarà tolta, torneremo a vedere il calcio dii prima. Ci sono errori banali, movimenti non coordinati. Così si rischiano infortuni, perché la velocità del cervello è più alta di quella delle gambe. Per questo abbiamo puntato su degli allenamenti graduali”. Il rapporto con i suoi ragazzi non si è mai interrotto: “Ho sentito i giocatori durante il lockdown, ho cercato di star vicino a quelli che si sono fermati da soli a Sassuolo. Un po’ di paura era normale, soprattutto per gli stranieri soli in Italia. Tutti volevano riprendere, con garanzie sanitarie e con il dovuto rispetto per le vittime del virus”.
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Ora inizierà un altro mini campionato: “Qualche sorpresa ci sarà, ma chi saprà gestire il turnover avrà meno infortuni. Giocare a porte chiuse è pesante, soprattutto per chi è abituato a un tifo importante. Ma la qualità dei giocatori farà la differenza, come sempre. Penso che i valori visti si confermeranno. La Juve parte ancora favorita, poi ci sono tante incognite che verranno fuori nel percorso di questo mini-torneo. Juve, Lazio, Inter e Atalanta partono davanti a tutte. Le squadre non abituate a tre partite a settimana soffriranno”. I neroverdi ripartiranno dall’Atalanta: “Saremo a Bergamo e Milano, nei posti che hanno vissuto di più il dramma del Covid. Ci sarà bisogno di tutti. La mossa dei cinque cambi è una delle più intelligenti fatte”.
“Boga? In pochi con le sue qualità”
Alcuni giocatori del Sassuolo, come Jeremie Boga e Manuel Locatelli, avranno la testa rivolta al mercato: “Loro due sono pronti al grande salto ma anche Berardi, Traorè, Djuricic. Il mercato purtroppo incide sempre, le voci ormai circolano sempre. Se uno ama questo sport, può essere solo in parte deconcentrato”. Soprattutto Boga è il giocatore più ricercato, in Italia e all’estero: “E’ un talento naturale, abbiamo visto che nell’uno contro uno è forte, ma anche contro due. Doveva mettere a posto l’attacco in profondità e la fase difensiva. Nell’ultimo periodo è cresciuto tantissimo, ora lo prendo ad esempio per come attacca la profondità. Ora è un giocatore a tutta fascia. Non ne vedo tanti in giro con le sue qualità”.
“Io pronto al grande salto? Non rispondo per rispetto del Sassuolo”
Quando gli chiedono se lui sia pronto a passare a una grande squadra, De Zerbi risponde diplomaticamente: “E’ una domanda trabocchetto perché se rispondo che son pronto manco di rispetto al Sassuolo, al quale devo essere riconoscente, se dico che non son pronto sembra che non sia pronto ad andare. Non ci si può mai definire pronti. Alleno da otto anni. Qualcosa ho fatto, non mi sento ancora completo ma lo spero anche a 50-55 anni. Ci sono 70 milioni di allenatori, qui dobbiamo tenerci stretto il lavoro. Vivo per il calcio e per quello che faccio. Voglio essere d’aiuto ai miei giocatori, sono pesante ma come tutti. Chi mi piacerebbe allenare? Mi piace molto Tonali e lo vedo un giocatore completo. Ha tecnica, cambio di passo, forza fisica, un po’ di tutto”.