Per la prima volta nei suoi 114 anni di vita, lo Spezia Calcio è in Serie A. Eppure, 76 anni fa, la squadra di calcio del 42° Corpo dei Vigili del fuoco della Spezia vinse la fase finale del Campionato di Divisione nazionale, a cui presero parte squadre di serie A, B e C. La Figc declassò il campionato a “Torneo di guerra dell’Alta Italia” ed, al posto dello scudetto, assegnò alla squadra dei Vigili una Coppa d’argento ed un premio in denaro. Solo nel 2002 la Federazione elevò il titolo vinto a “onorifico”, e dispose che lo Spezia potesse fregiarsi a vita, e non solo per un anno, in luogo dello scudetto tricolore, di uno stemma sulle maglie, raffigurante la Coppa del 1944 stilizzata e assegnò una medaglia d’oro al Comando dei Vigili del fuoco ed una targa alla città della Spezia. Nel 2019, la Federazione ha istituito una commissione incaricata di valutare le istanze di assegnazione di una serie di scudetti contesi fra varie squadre, Lazio (1914-1915), Genoa (1924-1925), Torino (1926-1927) e, su istanza dello Spezia calcio e del Comune della Spezia, anche la consacrazione di scudetto vero e proprio al 42° Corpo VV.F. La Spezia (1943-1944).
La promozione in A sarà di buon auspicio su questo fronte? Probabile, intanto lo Spezia giocherà le prime partite interne di campionato allo stadio “Dino Manuzzi” di Cesena, a 200 km dalla sede naturale. Questo accadrà per tutto il tempo che sarà necessario per i lavori di adeguamento dello stadio “Alberto Picco” ai parametri necessari per la Serie A. Negli ambienti dirigenziali si parla di un paio di mesi come periodo di “esilio” in Romagna.