TORINO – Un turnover ponderato, se non addirittura – in più d’una circostanza – limitato soltanto alle scelte strettamente obbligate. Quello cui Maurizio Sarri si è affidato nelle otto gare di campionato successive al lockdown, gradini destinati a condurre la Juventus in cima alla scalinata dello scudetto. Quello cui il tecnico bianconero guarderà anche in occasione della trasferta a Udine di domani sera, perché il traguardo è prossimo ma il gatto ancora non è nel sacco. Quando lo sarà, allora, facile immaginare un più ampio ricambio con vista sulla Champions League d’agosto.
Anche perché il calendario da qui in avanti – tra Lazio, Udinese, Sampdoria e Cagliari – proporrà senza soluzione di continuità appena 72 ore di distanza tra un impegno e l’altro. La certezza verso la gara della Dacia Arena, a proposito di variazioni sullo spartito, è data allora dall’assenza per squalifica di Bonucci. Diffidato ed ammonito nel corso del successo sulla Lazio, il centrale sarà sostituito da Rugani che – con Chiellini e Demiral al lavoro per lasciarsi definitivamente alle spalle i rispettivi infortuni – tornerà titolare ad oltre due settimane di distanza dall’amara sfida di San Siro contro il Milan.
Leggi l’articolo completo sull’edizione odiera di Tuttosport