VERONA – Arrivato a fine gennaio dall’Inter in prestito, Federico Dimarco ha risposto alle domande dei tifosi del Verona nella diretta Instagram tenuta dal club veneto: “Speriamo si ricominci il prima possibile, per mettermi in mostra e dimostrare quanto valgo. Mi sono trovato subito bene. Conoscevo già qualcuno, è stato anche più facile inserirmi nel gruppo. Conoscevo molto bene Pessina, con il quale ho condiviso molte chiamate in Nazionale, mi ha aiutato molto. Non mi sarei mai aspettato di giocare con Pazzini, che vedevo all’Inter da piccolo. Ha segnato molto in Serie A, ha sempre fatto bene. Avere tanta concorrenza è uno stimolo. Lazovic sta facendo una grande stagione, è un giocatore forte e ha esperienza. Veloso? Ha un bel piede”. Il tecnico Ivan Juric ha dato un’identità alla squadra gialloblù: “Fuori dal campo ti lascia molto tranquillo. Però in campo devi sempre stare sul pezzo, appena molli ti tira su. Non puoi mollare un centimetro con lui”.
“Juve? Non potevo sperare in un esordio migliore. È stata una partita ricca di emozioni, ribaltare lo svantaggio è stata una cosa che fanno poche squadre. Ho fatto un favore anche a qualcun altro… Il Bentegodi non l’avevo mai visto così. Con il Chievo lo scorso anno era vuoto, vederlo così è stato bellissimo. Speriamo si riprenda presto a giocare e di riprendere da dove avevamo lasciato, escludendo anche la sconfitta di Genova, che è difficilmente valutabile essendo stata disputata a porte chiuse. Avere il nostro pubblico è come giocare con un uomo in più”. Il classe 1997 continua ad allenarsi: “Ho preso degli attrezzi, come il tapis roulant e altre cose per fare esercizi. Mi alleno tutti i giorni, le giornate in questo modo passano più velocemente. Il preparatore atletico ci manda gli esercizi da fare, e noi li eseguiamo come fossimo al campo”. Dimarco è diventato padre a 20 anni: “È una cosa che non si può descrivere. Quando è nata mi sono messo a piangere, questo fa capire l’emozione che si può provare. Conoscevo la mia compagna da molto tempo, quando siamo cresciuti abbiamo iniziato a frequentarci, e poi è nata la piccola peste (ride, ndr)”. Chiusura sulla sua predisposizione offensiva: “Nel settore giovanile dell’Inter ho sempre fatto l’esterno alto o l’esterno di centrocampo. Mi è sempre piaciuto andare al tiro, fare gol. Non penso sia una caratteristica migliorabile, è innata, non lo faccio apposta. Il ruolo di quinto è perfetto per me”.