Senza Dzeko, la Roma è all’ultima curva del tour de force di 20 giorni. Contro il Genoa (domani alle 15 allo stadio Marassi), la squadra di Fonseca cerca la terza vittoria consecutiva dopo quelle con Fiorentina e Cluj. Dopo la rifinitura, il tecnico portoghese presenta la sfida in conferenza dalla sala stampa di Trigoria.
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FONSECA IN CONFERENZA STAMPA
Non tutti i calciatori sono uguali. Uno come Dzeko è insostituibile, non sarebbe neanche giusto chiedere a Borja Mayoral di fare quello che fa lui. Come sarà la fase offensiva della Roma nel passaggio da Dzeko a Mayoral?
Hanno caratteristiche diverse, sappiamo tutti dell’importanza di Dzeko. Era in un momento positivo, ha fatto una grande partita con la Fiorentina. Domani giocherà Borja, che ha altre caratteristiche. Ma l’importante è che non cambi l’intenzione offensiva della squadra. La forma di giocare sarà la stessa.
Protegge giustamente i suoi giocatori come Mayoral, però la corsa al quarto posto è complicata. La qualificazione si deciderà su ogni dettaglio e azione fino alla fine. Un giocatore che arriva in questo contesto non dovrebbe essere già pronto?
La Serie A è un campionato diverso. Se abbiamo giocatori come Pedro che ha molta esperienza e un adattamento più veloce, con un giovane è normale avere più tempo per adattarlo. È stato così come Borja, con Carles Perez, con Villar, che sono giovani. Come ho detto abbiamo bisogno di tempo per questi giovani in un campionato diverso che tatticamente è molto difficile. Dobbiamo dare questo spazio per crescere.
Cosa si aspetta dal ricorso di Verona-Roma? È fiducioso?
È chiaro per tutti che non abbiamo avuto nessun vantaggio, è stato un errore. Per me la pena non può essere la stessa per gli errori che hanno dato un vantaggio e uno che non ha dato vantaggio. Sono fiducioso.
Da sportivo e da cittadino, che impressione le ha fatto la situazione tamponi alla Lazio?
Io posso parlare solo di quello che succede qui, del rigore e di tutto ciò che facciamo qui. Non posso parlare di altro.
L’anno scorso la Roma si è fermata a gennaio quando sembrava pronta a volare. È pronto a dire che non succederà?
L’importante è adesso, il futuro è domani, non posso parlare di gennaio quando siamo a novembre. Per me la cosa più importante è la prossima partita. Domani abbiamo una partita importante e difficile.
Sta portando la squadra verso più consapevolezza. Ora c’è chi costruisce e chi invade spazi: è per questo che i giocatori si trovano bene ugualmente o si sta andando oltre le sue intenzioni?
Non possiamo separare le due cose: è un processo da fare insieme, abbiamo giocatori che cercano più gli spazi, la profondità. Abbiamo giocatori che sono più pronti per iniziare la costruzione, ma è un processo della squadra non possiamo separare le due cose. La squadra sta capendo quello che è importante fare e che i giocatori devono fare.
State pensando di trattenere i giocatori e non lasciarli partite per le Nazionali come stanno facendo alcuni club grazie alla regole FIFA? Cosa ne pensa il presidente?
Sono le autorità competenti che decidono.
Contro il Cluj ha avvicinato Mkhitaryan a Mayoral. Vista l’assenza di Dzeko riproporrà le due punte? Chi tra Pedro e Mkhitaryan è più indicato?
La mia scelta per questa partita di giocare con due punte non è stata in funzione di Borja Mayoral ma della partita e degli avversari. Non ho scelto un giocatore per giocare vicino a Borja, era una strategia.
Una piccola nota negativa è negli errori nelle uscite dal basso. Nella salita lavolpiana, non le sembra che i giocatori eseguano un compito più che leggere una situazione? Se vengono altri a prenderci aggressivi uomo a uomo, è meglio predisporsi diversamente…
Prepariamo la partita in base a come l’avversario pressa. È diversa l’intenzione quando abbiamo una squadra che fa pressing a uomo o una che pressa a zona. Dipende dal pressing dell’altra squadra. Voglio però coraggio di giocare anche in un momento di pressione. Abbiamo avuto tanto vantaggio in questo momento, il giocatore che non ha coraggio non può giocare in questa squadra. Anche quando abbiamo fatto errori sono soddisfatto dei miei giocatori.
La squadra nelle ultime tre partite non ha subito gol. È cambiato qualcosa?
Non è giusto parlare di queste tre partite e solo della difesa. Il processo difensivo è fatto da tutta la squadra. Se davanti non pressiamo bene, è più difficile per i difensori. La squadra sta bene perché tutti i giocatori sono disponibili a pressare. È importante non prendere gol ma il merito è della squadra.
Domani ultima partita prima della sosta, come giudica questo primo ciclo di partite e che voto dà alla Roma?
Non abbiamo finito questo ciclo, abbiamo una partita domani. Anche adesso abbiamo fatto bene, ma il passato non è importante se non possiamo costruire il futuro. Adesso conta il futuro e il futuro è domani. Non è giusto parlare di questo ciclo isolatamente. Quello che è importante è che la squadra capisca che siamo in un buon cammino, ma dobbiamo continuare con questa ambizione, spirito di squadra e atteggiamento. Già da domani.