FROSINONE – Sulle frequenze di Radio Punto Nuovo, il patron del Frosinone Maurizio Stirpe ha commentato la possibilità che il campionato di Serie B riparta dopo l’interruzione per coronavirus: “Il quadro al momento è ancora incerto. Ci sono segnali che fanno ben sperare per il futuro, ma ci sono ancora tendenze incerte. Ripartenza? Non c’è una decisione univoca, è chiaro che la Serie B aspetta con ansia, perché dipende dalla Serie A. Qualora dovessero ripartire loro, noi attendiamo fiduciosi la nostra ripartenza. Siamo tutti legati alla curva epidemiologica: quando questa si abbasserà, spereremo in qualcosa in più”.
La possibilità che i calciatori scendano in campo a luglio e agosto non spaventa Stirpe: “Sono favorevole, se può essere utile. Basta che non ci sia troppa differenza di tempo con la Serie A perché causerebbe problemi per l’inizio della stagione successiva. Un mese è un tempo sufficiente, di più sarebbe complicato”. L’imprenditore ciociaro prosegue: “Ribadisco che la soluzione migliore è finire il campionato sul campo per evitare di affollare i tribunali. Bisogna applicare correttamente le regole: se si decide di interrompere i campionati senza promozioni o retrocessioni, è un criterio univoco. Se si decide di passare da tre promozioni a due solo perché non si possono giocare i playoff, non è più un criterio univoco e ci sarebbero i presupposti per adire il giudice. Gli strascichi giudiziari ci saranno solo se le regole verranno applicate male”.
Attualmente il Frosinone è terzo in cadetteria: “Solo il Benevento merita la Serie A. E’ un errore secondo me parlare di merito sportivo per le altre squadre con due punti di vantaggio. O salgono in A in tre oppure soltanto il Benevento e si fanno i playoff allargati. Far giocare la Serie A e non la B e la C non è la soluzione, visto che non è un’attività più necessaria delle altre due. Giochi solo chi garantisce la sicurezza. Non è un’eresia dire di mettere a disposizione delle società aiuti per applicare i protocolli. Potrei dare i campi alla Serie A in una sola condizione: essere in Serie A già”.