Un grave lutto ha colpito Carlos Tevez: è morto Segundo, il padre adottivo. L’uomo, 58 anni, era una figura fondamentale nella vita dell’Apache. “Il Boca Juniors piange la morte di Don Segundo, il padre di Carlitos, e accompagna la famiglia Tevez e i loro amici in questo momento di tanto dolore e tristezza – ha scritto il Boca su Twitter – Forza!”. Segundo aveva la polmonite, il diabete ed era in sovrappeso. Lo scorso agosto aveva contratto il Covid-19: a gennaio, Tevez aveva dichiarato che non c’era alcuna possibilità che potesse riprendersi.
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Tevez rientra a Buenos Aires
Appena saputa la notizia, Tevez è rientrato a Buenos Aires per stare vicino alla famiglia, saltando la sfida contro il Newell’s Old Boys. L’ex Juve non ha mai nascosto il legame molto stretto con il genitore. “Mio padre ha visto un ragazzo indifeso, che non aveva una guida, e si è preso cura di qualcosa senza averne l’obbligo. In tutta la mia vita non ha mai fatto la differenza con suo figlio, El Chueco. È sempre stato un punto di riferimento per entrambi”.
Tevez e la verità sul padre biologico
È stato Segundo Tevez a rivelargli la verità: “Per lui, ero come suo figlio. Un giorno mi ha afferrato e mi ha parlato del mio padre biologico. Mi ha detto che lui non era mio padre, mio padre era stato ucciso prima che io nascessi. Quello è Segundo, quello che si è messo la famiglia sulle spalle e l’ha portata avanti. Mi ha sempre spinto a giocare a calcio. Ha sempre lavorato e non ha mai voluto che lo aiutassi finanziariamente. Mi diceva che costruire muri era la sua vita, che si era divertito”. “Carlitos ha una grandissima ammirazione per Segundo – aveva confessato Sebastián Varela del Río, autore della biografia di Carlitos – In effetti, ha sempre detto che se non fosse diventato un calciatore, sarebbe stato un muratore per la sua ammirazione per Segundo”.
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