Spalletti ti ha soprannominato ‘Il komandante’: ti ci ritrovi in questo soprannome?
“Sì e no. La cosa più importante è che sia a disposizione della squadra, poi il mister mi dà qualche responsabilità. Se c’è qualcosa da fare in più lo faccio volentieri”.
E’ il momento giusto per fare qualcosa in più: contro il Legia è già decisiva?
“Sì. In Europa League abbiamo fatto partite piuttosto positive. Peccato che nell’ultima non abbiamo preso tre punti che erano alla nostra portata. Domani sarà dura: sono primi nel girone e hanno fatto belle cose per essere dove sono. Noi abbiamo la consapevolezza di essere in grado di qualificarsi”.
C’è il rischio di distrarsi pensando al campionato?
“Sì, perché c’è tanto entusiasmo e i tifosi pensano solo al campionato. Ma la Serie A ora va messa da parte: domani dovremo dare tutto per prendere i tre punti e battere il Legia che finora non ha mai perso nelle prime due giornate. Se avremo la testa giusta potremo vincere. Poi si potrà pensare di nuovo anche al campionato”.
Ci sono i presupposi per sognare in grande?
“Preferisco non dire niente. Si è sempre parlato di scudetto, poi non ci siamo arrivati. Questa squadra è pronta a fare qualcosa di grande ma dobbiamo pensare partita dopo partita: anche in passato abbiamo avuto questi periodi e poi ci siamo montati la testa e non siamo andati avanti. Ora pensiamo a passare il girone: sarebbe un peccato essere eliminati dall’Europa League”.
Osimhen può diventare davvero grande?
“Sì, è un grande attaccante. Lo sapevamo che era forte sin da quando è arrivato. Io lo conoscevo perché ci avevo giocato contro in nazionale. Lui è un grande attaccante con un grande futuro, ma non dimentichiamoci degli altri attaccanti forti che abbiamo, come Dries e Petagna”.
Il ‘komandante’ Koulibaly cosa dice a Insigne?
“Lui è al servizio della squadra e fa tutto per vincere le partite. Questo è lo spirito e la mentalità giusta. Dobbiamo solo prendere esempio da lui. Non ho visto tanti giocatori in scadenza dare tanto come fa Insigne. Ci dà tanto entusiasmo per vincere le partite. Gli voglio bene: ha l’atteggiamento giusto e spero che continuerà così”.
Ti piace essere sempre un riferimento?
“La cosa pià importante è che quando gioco do il 100 e anche il 200%. Poi le scelte le fa il mister. Io voglio aiutare sempre i miei compagni. Parlare di turnover non è corretto perché tutti i nostri giocatori possono giocare titolare. Per quanto mi riguarda, io posso solo aiutare i miei compagni a vincere le partite. Mi fa piacere fare così”.
“I fatti di Firenze? Non ho dormito due notti, pensavo di aver sbagliato io…”
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In conferenza stampa, Koulibaly è tornato a parlare della partita contro il Legia: “Bisogna vincere assolutamente. Dovremo essere pazienti, perché loro si chiudono tanto dietro e poi ripartono molto bene. Si è visto col Leicester: hanno avuto qualche occasione di fare gol e su questo sono bravi. Se sono primi non è per fortuna, ma per merito. Domani verranno qui aspettandoci dietro: dovremo essere attenti a non concederli niente e segnare il prima possibile, restando pazienti se il gol non dovesse arrivare subito. Con la tranquillità si potrà vincere. Noi siamo sereni e abbiamo grandi qualità: non mi sbagliavo quando dicevo che questo era il migliore gruppo con cui ho giocato. Però dobbiamo anche tenere i piedi in terra, con la voglia di volare in alto”. La difesa è uno dei punti deboli del Napoli in Europa. Nelle prime due partite la squadra di Spalletti ha subito cinque gol: “Mi dà molto fastidio aver presto tanti gol in Europa League, ma è una questione mentale. Dobbiamo ritrovare la solidità del campionato perché davanti abbiamo fenomeni che ci possono risolvere e far vincere le partite”. Infine, Koulibaly ha parlato anche degli episodi di Firenze con gli insulti razzisti: “Ho superato l’episodio grazie alla vicinanza dei compagni e anche di alcune persone pubbliche che mi hanno mandato messaggi che mi hanno fatto piacere. Per quel ragazzo di Firenze mi dispiace: non ho dormito due notti perché avevo paura di aver sbagliato io. Per me sarebbe un piacere vederlo e incontrarlo per capire cos’era successo nella sua testa. La cosa più importante comunque è andare avanti con questa lotta“.
Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_europa-league.xml