TORINO – Gli azionisti della Juventus sono compatti al fianco del presidente Andrea Agnelli nella battaglia per la Superlega. «La riforma non soltanto è conveniente e giusta ma è necessaria – sottolinea Giorgio Foletti -. Il football americano fattura 7 miliardi, la Champions appena 4. E’ importante intervenire e trovare un punto di aggregazione». «In politica la parola compromesso non è brutta. A Ceferin suggerisco di vedere Proietti nel cavaliere bianco» il pensiero di Paolo Aicardi. Andrea Danubi chiede ad Agnelli interventi forti: «Non si può sempre stare zitti quando ci vengono gettate valanghe di fango addosso da parte di Ceferin o di De Laurentiis. Vogliamo sentirci tutelati». «La Superlega serve – dice Luca Rivoira – per blindare gli introiti che servono ai club più importanti e per garantire un maggiore spettacolo».
Le critiche
Se i soci bianconeri hanno chiesto pressoché all’unanimità ad Agnelli di andare avanti nella sua lotta per il cambiamento del sistema, chiedendo anche quali saranno le prossime tappe della Superlega in attesa del pronunciamento della corte di giustizia europea, non sono mancate le critiche sulla gestione sportiva, con i cambi di allenatori per tre anni di fila e il cambio dei dirigenti. In particolare nel mirino sono finite le uscite, quella di Cristiano Ronaldo e, soprattutto, quella di Cristian Romero, mal digerita dalla platea. «Lo si è comprato a 20 milioni, lo si è ceduto a meno all’Atalanta che lo ceduto allo stesso Paratici, passato al Tottenham» ha detto Enrico Sclavo. Le critiche hanno investito anche i dirigenti, con commenti coloriti da parte degli azionisti per le scelte di mercato degli ultimi anni e per gli ultimi risultati sportivi. «Lo Stadium da elemento di forza è diventato un terreno di conquista…».