è la sintesi perfetta del tuttocampista, capace di mettere insieme la disponibilità al sacrificio al desiderio di essere artista
“È nato per fare il calciatore”. Quante volte lo abbiamo sentito dire? Una frase che abbiamo applicato – spesso sbagliando – a tutti quelli che ci hanno meravigliato, con le loro giocate di classe. Molte volte, semplicemente, d’istinto. Doti naturali, spesso annaffiate da una dose discreta di sregolatezza. Perché la letteratura impone al Grande Giocatore – con le due G maiuscole, quasi intrecciate in un marchio ideale – di essere inafferrabile in campo e spesso imprevedibile, eccentrico fuori. È quello il prototipo dell’uomo destinato a fare la storia.