Archiviato l’impegno di campionato contro lo Spezia – vittoria per 2-1 – il Milan martedì ospita al Meazza l’Atletico Madrid nel secondo turno della fase a gironi della Champions League. I rossoneri al debutto sono caduti in casa del Liverpool (3-2), mentre gli spagnoli non sono riusiciti ad andare oltre lo 0-0 in casa contro il Porto. Pioli potrà contare su un Brahim Diaz formato super. Il 22enne ha iniziato alla grande la stagione e ha messo il suo nome sul tabellino dei marcatori già quattro volte. Decisive le reti in campionato contro Sampdoria (1-0), alla prima, e Spezia (2-1), poi ha aperto il 2-0 sul Venezia e firmato il momentaneo 2-1 ad Anfield contro il Liverpool. Il numero 10 potrebbe essere l’arma in più nel match contro l’Atletico Madrid, un vero e proprio derby per lui, al Milan proprio in prestito dal Real. Una gara particolare, dunque, per il calciatore, che nella conferenza stampa della vigilia ha presentato il big match contro i Colchoneros.
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Stai vivendo un bel momento. Non pensi che la partita della svolta, in cui il tecnico ti ha dato fiducia e hai segnato, sia stata quella contro la Juventus di maggio, nello scorso campionato?
“Ho sempre sentito la fiducia di mister Pioli e di tutto lo staff, di tutto il club, non per la prima volta in quella gara. Però di sicuro è stata una gran partita, sia per me che per la squadra, e sono molto contento per quello che successe: ho sempre creduto in me e ho sempre sentito la fiducia di tutti”.
Ti sembra che in Italia si stia dando più fiducia ai giovani talenti, più di quanto non succede in Spagna?
“Credo che ci siano molti giovani di talento tanto qui che in Spagna. Non penso che ci sia gran differenza, dipende a che livello un giocatore si trova. Io sento di avere la mia responsabilità, la leadership che mi è stata data e mi piace averla, alla fine è sempre una questione di squadra: se non va bene la squadra, non vado bene io”.
Hai raccolto l’eredità di Calhanoglu. Come l’hai gestita e che stimoli ti dà?
“Io penso solo a essere nella mia migliore versione possibile e aiutare la squadra con gol o assist, è la cosa più importante ed è l’unica che posso fare. È un gioco di squadra. Penso che abbiamo uno spirito incredibile, alla fine conta la passione che abbiamo per il calcio e fare quello che possiamo fare”.
Sei cresciuto nel Real Madrid. Sfidare l’Atletico rappresenta una sfida particolare per te?
“Penso che possa avere un peso, però ora gioco per il Milan e punto solo a fare il massimo che posso per aiutare la mia squadra. Servirà una grande partita per conquistare i tre punti, è l’unica cosa che conta”.
L’Atletico ha tanti giocatori offensivi e si è rinforzato ancora in estate. Pensi che sia la squadra migliore di Spagna?
“Penso che abbia una rosa molto ampia e con giocatori di grande talento, in più lavorano tanto. Non so se sia la squadra più forte o no, ma è sicuramente molto forte. Abbiamo visto che vincono molte partite negli ultimi minuti, è sicuramente una squadra molto completa”.
Sei partito fortissimo in questa stagione, ti senti uno dei leader di questa squadra? C’è grande armonia nello spogliatoio.
“Come ho detto, lottiamo uno per tutti e tutti per uno. Ciascuno aiuta gli altri con quello che sa fare meglio. Credo che ci sia un’armonia incredibile, ci appoggiamo l’uno con l’altro, siamo una famiglia e seguendo il mister stiamo facendo partite molto buone. Ora dobbiamo solo migliorare, sono molto contento della responsabilità che ho e di come i miei compagni mi stanno aiutando. Penso che ciascuno abbia le sue responsabilità, non mi sento il leader, provo solo ad aiutare la squadra con tutto quello che ho”.