Una stagione all’Atalanta, quella in B del ’75-76, e una carriera a tinte bianconere. Antonio Cabrini parla da doppio ex a poche ore dalla finale di Coppa Italia tra Gasperini e Pirlo. “Bergamo è una città meravigliosa e i tifosi sono stupendi. Per me è stato un anno fondamentale e importantissimo dal punto di vista calcistico. L’anno di B con l’Atalanta è stato meraviglioso, come stopper c’era Percassi. Ho un ricordo meraviglioso. Aveva una gran testa, forse i piedi erano un po’ ruvidi. Gasperini? Ha dimostrato di non subire nessuna pressione psicologica nelle partite decisive”.
Cabrini: “Juve la mia seconda vita”
“La mia seconda vita – ha proseguito parlando della Juve – mi ha dato il dna bianconero. Mi ha fatto capire come comportarmi. Ringrazio Trapattoni per tutte le cose che mi ha dato. Pirlo è già stato messo sulla brace, io aspetterei prima di dare per morto un tecnico bianconero. Il lavoro dell’allenatore sulla squadra può valere tra il 15 e il 20%. Bisogna fare un esame di coscienza comune”.
Atalanta-Juve: le probabili formazioni della finale
Cabrini e la stagione della Juve
Su Allegri e Zidane: “Sono uomini che hanno vinto molto, danno garanzie. Non trapela niente sul loro futuro. Coppa Italia? L’Atalanta sta giocando meglio, esprime un ottimo calcio. La Juve di quest’anno è una squadra di transizione, ma ha vinto la Supercoppa. E con Coppa Italia e qualificazione in Champions la stagione potrebbe essere vincente”.