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Caldara: “Devo tutto a Zanetti, nel suo Venezia mi completo”

Il difensore si racconta: “Voglio dimostrare di essere tornato quello di un tempo. Qui l’ambiente ideale e ho imparato quanto è importante il gioco dal basso”

I primi veri segnali a Genova. Poi il lampo contro la Roma, quel piede infilato tra Kumbulla e Cristante, l’istinto ritrovato del difensore-goleador che avevamo imparato a conoscere in passato. Da lì una partita sontuosa. E si è di nuovo spalancato il futuro. Il giorno dopo di Mattia Caldara è pieno di sole, anche se in Laguna il cielo si avvicina al mare e l’umidità ti entra nelle ossa.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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