Il difensore si racconta: “Voglio dimostrare di essere tornato quello di un tempo. Qui l’ambiente ideale e ho imparato quanto è importante il gioco dal basso”
I primi veri segnali a Genova. Poi il lampo contro la Roma, quel piede infilato tra Kumbulla e Cristante, l’istinto ritrovato del difensore-goleador che avevamo imparato a conoscere in passato. Da lì una partita sontuosa. E si è di nuovo spalancato il futuro. Il giorno dopo di Mattia Caldara è pieno di sole, anche se in Laguna il cielo si avvicina al mare e l’umidità ti entra nelle ossa.