Da Barella a Bastoni, valutati 60 milioni, alla LuLa che scintilla: il tecnico ha fatto crescere la squadra non soltanto in campo
Antonio Conte è una goccia che scava la pietra. Se c’è una dote che pure il peggiore dei nemici gli riconosce, quella è la capacità testarda di modellare ciò che ha attorno. Il tecnico interista plasma a sua immagine i giocatori. Li migliora nella testa, nei piedi e pure nei polmoni. Perché convinti da un’idea, perché rapiti dalla leadership o, semplicemente, perché sfiniti da quel continuo martellamento nelle orecchie, tutti o quasi finiscono per seguirlo alla lettera: diventano soldati, uomini in missione. Così il sergente Conte, con metodi spicci ma efficaci, finisce per alzare il livello della truppa, quindi il valore della squadra.