Prima ancora di essere scoperto da Sir Alex Ferguson, la straordinaria carriera di Cristiano Ronaldo partì a sette anni con la sua prima tessera da calciatore per il suo club locale, il Club Futebol Andorinha a Funchal, capitale dell’arcipelago di Madeira. Neanche lo stesso portoghese si sarebbe mai aspettato tutto questo successo: “Quando ero piccolo pensavo che a 35 anni sarei andato a pescare a Madeira. Non mi è mai passato per la mente di giocare dove ho giocato o di vincere tutto quello che ho vinto.”, le sue parole l’anno scorso a Canal 11. A questo si aggiunge un’infanzia difficile come il più giovane di quattro figli con la madre, Maria Dolores dos Santos, che prese seriamente in considerazione l’idea di abortire: “È un bambino che avrei voluto abortire ma Dio non voleva che accadesse. A volte Ronaldo mi prende in giro e mi dice ‘Non volevi che nascessi ma ora sono qui per aiutare tutti voi’.”, le sue parole nel documentario Ronaldo. Infanzia resa difficile anche dal rapporto con il padre Jose Dinis Aveiro, morto nel 2005: “Era spesso ubriaco, non ho mai parlato con lui o avuto una normale conversazione, era difficile. Sono diventato il numero uno ma lui non può vedere cosa ho conquistato e i premi che ho ricevuto.”, le parole di CR7. Poi la svolta nel 1997 quando, a 12 anni, fece una prova di tre giorni allo Sporting Lisbona. Firmò un contratto con il club e inizio a vivere con il compagno di stanza Miguel Paixao a cui disse: “Un giorno giocherò nel Real Madrid.”, premonizione che poi si avverò veramente. Il resto è storia con la conquista di ben 5 palloni d’oro, numerosi record e le stagioni sempre ricche di trofei con il Manchester United, il Real Madrid e la Juventus.
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