TORINO – Non si renderebbe neppure pienamente giustizia a Juan Cuadrado, definendolo il miglior juventino della stagione assieme a Cristiano Ronaldo (34 gol in 40 presenze, per 3411 minuti giocati, sono argomento granitico per porre CR7 ai vertici del rendimento stagionale bianconero). Non si renderebbe pienamente giustizia al colombiano perché, salvo poche altre eccezioni, l’annata juventina è stata talmente deludente che per esserne il migliore non è che servissero otto mesi memorabili. Invece Cuadrado è stato protagonista di una stagione straordinaria a prescindere dal contesto: certo, probabilmente certe lacune della squadra hanno acuito la sua importanza, rendendolo più che mai cruciale nella costruzione e nella rifinitura del gioco bianconero, a volte fin troppo dipendente dal suo estro e dalle sue accelerazioni. Lui però ha risposto alla grande, mettendo in crisi le squadre avversarie con i suoi dribbling e mandando in gol i compagni per ben 15 volte, 9 delle quali in Serie A che fanno di lui il miglior uomo assist del campionato assieme a Milinkovic-Savic.
Cuadrado, in questa stagione manca solo il gol
In questa stagione a livello personale strepitosa il trentaduenne di Necoclì ha soltanto una macchiolina da cancellare, una proverbiale ciliegina da cogliere e piazzare sulla torta: il gol. Gol che ha sempre segnato in ogni stagione bianconera da quando sbarcò a Torino in prestito dal Chelsea nel 2015. Ciliegina (anzi, più un rubino a forma di ciliegina) che sembrava avere in mano il 9 marzo al 93’ di Juventus-Porto e che invece si rivelò di un soffio troppo alta, come il sinistro a giro schiantato sulla traversa di Marchesin (battuto) dopo aver saltato Luis Diaz. Sarebbe stato il gol del 3-1 e della qualificazione bianconera ai quarti di finale. Bellissimo e pesantissimo. Da Cuadrado, insomma.
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