Molti giocatori che hanno alzato la coppa nel 2006 sono diventati allenatori. Ma la strada non è stata in discesa…
Se gli italiani troppo piccoli – o non ancora nati – nel Mundial ’82 hanno una nazionale nel loro Olimpo lo devono a loro: gli eroi di Berlino 2006, quelli della quarta stella. Oggi, a quasi 15 anni di distanza, la vita dei campioni del mondo di Lippi sembra molto più complicata, o almeno lo è per chi ha deciso di reinventarsi in panchina. Andrea Pirlo e Gennaro Gattuso, compagni di squadra per una vita tra Nazionali (giovanili comprese) e Milan, non sono certo nel momento migliore della stagione. Nesta, in B col Frosinone, ha interrotto con la vittoria di domenica una serie di 10 partite senza successi. Massimo Oddo, che nel 2015 ha riportato il Pescara in Serie A con Lapadula, ha poi vissuto esperienze molto meno fortunate. E che dire dell’eroe di quel mondiale, Fabio Grosso? Due stagioni in B, qualche settimana in Serie A e ora un “esilio” svizzero non troppo felice. Anche Cannavaro, che quella coppa l’ha alzata per primo da capitano, si sta affermando come allenatore in Oriente, ma non qui. Gilardino ha iniziato dal basso, ha subito un esonero inspiegabile ed è stato richiamato dopo poco, ma dovrà faticare per recuperare il tempo perso. Unica eccezione, Pippo Inzaghi: eppure la sua carriera, all’inizio, non era partita sotto i migliori auspici…