Saras è l’acronimo di Società Anonima Raffinerie Sarde. Angelo Moratti la fondò il 24 maggio 1962, suo figlio Massimo ne è diventato il presidente il 3 maggio 2018, dopo la scomparsa del fratello Gian Marco. Quotata in Borsa a Milano, la Saras risulta essere fra le più importanti aziende nel panorama dei gruppi europei indipendenti che raffinano il petrolio e producono energia. I dipendenti non dirigenti della Saras nelle sedi di Sarroch (Cagliari), Milano e Roma sono 1.378 e sono in cassa integrazione per due giorni al mese. Per compensare la riduzione degli stipendi, l’ex presidente dell’Inter verserà loro 1 milione e 500 mila euro, il suo emolumento annuale. «Grazie a questa somma – ha osservato Stefano Fais, rappresentante sindacale Filctem Cigl Saras – in busta paga si riceverà lo stesso stipendio, come se non venisse calcolato neppure un giorno di cassa integrazione».
Moratti ha lasciato l’Inter nel 2014, ma, fuori campo, continua a firmare gol splendidi come quello realizzato in Saras e in altri ambiti solidali della nostra nazione, segnandone anche in trasferta Il riferimento è alla meraviglia di Inter Campus, da Moratti fondato nel ‘97 e attivo in 30 Paesi del mondo allo scopo di «utilizzare il calcio come strumento educativo per restituire ogni anno il diritto al gioco a bambine e bambini bisognosi, di età fra i 6 e i 13 anni». Ai dipendenti del suo Gruppo, dopo averli ringraziati per essere stati «di grande aiuto nel superamento di un periodo difficile», il Primo Interista ha scritto: «Mi permetto di mettere a disposizione il mio emolumento annuo che almeno vi consentirà di alleviare in parte il peso della cassa integrazione». La pandemia ha inflitto colpi durissimi a chi lavora, in qualunque settore della nostra economia. Il gesto di Moratti è generoso, concreto, immediato. Parafrasando lo scrittore svedese Fredrik Bachman, il Figlio di Angelo dimostra come gli uomini siano tali non per ciò che dicono, ma per ciò che fanno.
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