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Dalla squalifica di Conte al caso plusvalenze: è ancora Juve contro tutti

Obiettivo numero uno, dunque: fare quadrato, astrarsi dal contesto generale, fare risultato – sul campo – a dispetto di tutto ciò accade intorno. Le perquisizioni negli uffici della Continassa, le intercettazioni, le polemiche, le accuse, le inchieste… Non è certo la prima volta, però, in cui la Juventus si trova invischiata in simili complesse circostanze. E non è necessario arrivare a scomodare Calciopoli: per trovare precedenti è sufficiente restare nei perimetri della gestione Andrea Agnelli.

Da Conte alle polemiche per il caso Suarez

L’inizio della stagione 2012-13 iniziò con la notizia della squalifica per 10 mesi (poi ridotti a 4) inflitta dalla Commissione Disciplinare della Federcalcio all’allora tecnico bianconero Antonio Conte (per fatti precedenti al suo ritorno alla Juventus). Fino all’8 dicembre la squadra scese in campo con solo il vice allenatore in panchina. Momento delicato e surreale anche nell’estate del 2014: le inattese e improvvise dimissioni di Conte portarono alla scelta di Massimiliano Allegri quale successore. Apriti cielo: la piazza non gradì e l’allenatore venne accolto tra insulti e sputi. Non fu semplice per il gruppo metabolizzare tutto, ma i risultati dimostrarono che c’erano dei valori di un certo livello. In tempi più recenti, oltre alla polmonite che nel 2019 tenne Sarri lontano dal gruppo per quasi tutto il precampionato e fino a metà settembre, si segnalano le polemiche per il caso Suarez all’inizio della gestione Pirlo. Ora, appunto, l’inchiesta di plusvalenzopoli. Una nuova prova da superare: finora le reazioni sono per lo più state all’altezza.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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