PARMA – “Ciascuno di noi ha un proprio Teatro dei Sogni. Il mio è stato per anni lo stadio Tardini. Di questo Teatro conosco tutto: i fili d’erba, le zolle, le prospettive, gli odori. La panchina del Parma, soprattutto”. Inizia così una lettera di congedo del’ormai ex tecnico crociato Roberto D’Aversa, affidata al sito web dei ducali: “Se parlo del mio stadio, vedo solo gialloblù. Se chiudo gli occhi e ascolto i cori dei Boys mi vengono i brividi. Immagino il sorriso felice dei bambini dopo un nostro gol, il triplice fischio, le interviste. E l’attesa di uscire dopo la partita per incontrare i tifosi, stringere le mani, guardarli negli occhi e parlare con il cuore di una vittoria o di una sconfitta. È il mio Teatro dei Sogni, lo stadio Tardini. Ho avuto la fortuna di viverlo in questo modo per tanti anni e di immaginarlo così durante i lunghi mesi di questa assurda pandemia che ci ha privato di tante cose, lasciandoci tanto dolore. Sulla panchina del mio Teatro dei Sogni sono sempre stato a mio agio, sono sempre stato me stesso. In piedi, agitato, attento, partecipe. Ho amato allenare il Parma al Tardini e in giro per l’Italia!”.
Amerò sempre questi colori
D’Aversa ha proseguito parlando del suo legame con la piazza e la tifoseria: “Il gialloblù mi ha regalato la parte più bella, interessante e intima della mia carriera;mi ha riempito l’anima di emozioni e mi ha insegnato a essere cittadino di un luogo straordinario come Parma, città popolata da donne e uomini eccezionali che ha un posto nella storia delle Eccellenze del nostro Paese. A Parma, al Club e a tutti i tifosi crociati dedico questa lettera di saluto, un arrivederci a presto che mi coglie commosso e inerme dinanzi a questa dolorosa separazione. Amerò per sempre questi colori, amerò tornare nella mia Parma. Amerò seguire le sorti di questo Club che è composto da persone magnifiche e competenti e che grazie al presidente Krause e alla sua straordinaria famiglia tornerà presto in Serie A. Amerò immaginare Collecchio animato da decine di ragazze e ragazzi che tornano finalmente ad allenarsi e a giocare a calcio in libertà, assistiti da allenatori, dirigenti e staff capaci di sostenerli anche negli impegni fuori dal campo, a cominciare dalla scuola”.
“Grazie a tutti”
Infine, il ringraziamento a tutti quelli che hanno lavorato con lui e con cui ha avuto rapporti durante il suo periodo gialloblù: “Lascio sul finire il ringraziamento ai miei calciatori, da chi ha giocato di meno a chi è stato sempre presente. Tutti, tutti, tutti hanno contribuito a rendere la mia esperienza a Parma significativa e profonda, a tratti esaltante. Ho avuto il piacere e l’onore di allenarli e di condividere con loro indimenticabili momenti di sport fatti di alti e bassi, di elogio e critica, di vittoria e sconfitta. Per ultimo, un saluto cortese a istituzioni e autorità cittadine, che sono state con me esempio di ospitalità e collaborazione. Ai giornalisti con cui, nel rispetto dei ruoli, ho avuto il piacere della reciproca conoscenza e del confronto. Ai parmigiani che per le strade, fuori dal Teatro dei Sogni, mi hanno dedicato una parola, un consiglio, una critica, un incoraggiamento o un semplice, genuino saluto. Che ricambio con un grido d’amore”.