Se l’acqua arriva giusto fino a metà, tocca all’osservatore esprimersi sul proverbiale bicchiere: mezzo pieno o mezzo vuoto. Anche quando il bicchiere è granata e, ad analizzarlo, è un’istituzione nella storia del Torino del calibro di Marco Ferrante. «E per me, ad un primo bilancio sull’avvio di stagione, il bicchiere è mezzo pieno – la soluzione dell’enigma da parte del bomber di Velletri, 124 reti in 254 presenze con la maglia del Torino –. La rosa è più quadrata rispetto agli ultimi anni e la squadra può contare su un valore aggiunto indiscutibile».
Quale?
«Juric, naturalmente. Il Torino era ripartito sulla falsariga degli ultimi campionati per risultati, ma fin da subito le prestazioni erano state più che sufficienti. Poi, giornata dopo giornata, è arrivata l’auspicata inversione di tendenza grazie alla personalità e alle qualità del tecnico croato».
Fino al derby, quantomeno…
«Perso in malo modo, nel senso che è arrivata l’ennesima beffa allo scadere. La squadra non è stata brillante, ma la Juventus nemmeno: uno 0-0 sarebbe stato il risultato più giusto».
Alla luce del primo mese e mezzo di stagione, come giudica il mercato granata?
«Tutti i punti in classifica sono stati raccolti senza Belotti, quando fino allo scorso anno l’assenza del Gallo era vista come una tragedia senza rimedio. Significa che la società si è mossa per colmare alcune lacune, anche se è servito un intervento di Juric per dare l’impulso decisivo».
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