PARMA – “A causa del caldo e delle pressioni diverse, chi gioca può fare veramente molto bene; Brunetta ci ha creato pericoli, a dimostrazione che ha giocato bene anche il Parma pure se va detto che questo è un calcio diverso rispetto ad altri periodi della stagione. I 5 cambi? L’elemento importante è la rosa e saper scegliere chi entra: Muriel è l’esempio che non è una penalizzazione entrare dalla panchina o uscire, come è successo oggi a Zapata e Ilicic. Sapevo che Muriel o Pessina potevano fare bene”. Queste le parole dell’allenatore dell’Atalanta, Giampiero Gasperini, a Sky Sport dopo la bella vittoria per 5-2 nella trasferta di Parma. “Dobbiamo fare 3 partite in 6 giorni: fattore da tenere in considerazione. I punti persi? Facendo qualche punto in più potevamo essere già in Champions, ma se vediamo le altre squadre tutte hanno perso punti e anche noi, in certe gare, avremmo potuto fare di più. Ogni gara può essere decisiva: lo diciamo sempre. Malinovskyi? Dà il meglio da attaccante, ma ha caratteristiche più arretrate pur rischiando di essere sprecato nel gioco: possiamo arretrarlo anche se poi fatica a tenere i novanta minuti. Ora è un giocatore inserito nella squadra che sa fare più ruoli”.
“Sto bene qui, ho un contratto lunghissimo”
Il tecnico ha anche avuto un pensiero sulle ambizioni e i cambiamenti dell’Atalanta, sull’incertezza per i prossimi tornei e il suo futuro: “Lottare per lo scudetto? E’ difficile per un club come il nostro, a meno di evenienze particolari: c’è una differenza economica molto elevata, dunque il nostro intento è migliorare la rosa e arrivare fra le prime, ma attualmente non possiamo iniziare con l’intento di vincere lo scudetto. I miglioramenti della rosa? Ci penseremo a fine stagione: ora dobbiamo solo pensare a raggiungere le Champions. Giocatori come Lammers, Sutalo, Caldara hanno finito per essere penalizzati ma da altre parti potevano giocare di più: li ringrazio per la loro disponibilità. Potrebbe cambiare qualcosa nei tornei? Le coppe e i campionati potrbbero cambiare: c’è molta incertezza: serve che il calcio abbia un’organizzazione che consenta a tutti di ottenere obiettivi, altrimenti diventa complicato. Il futuro? Ho un contratto lunghissimo e sto bene: ogni giorno escono contatti, ma non ho sentito nessuno. Prima parlerò con il presidente e poi, in caso, con qualcun’altro a fine stagione”.