BARCELLONA – La Juventus offre sensazioni assortite nella prima vera notte della sua estate. Lampi di ottimismo qua e là offrono spunti di riflessione che vanno oltre la sconfitta, netta e giusta contro un Barcellona che ha la velocità e la brillantezza atletica di chi fra sette giorni inizia a fare sul serio. A Ferragosto affronta la Real Sociedad nella prima giornata della prima Liga senza Messi. E, chissà, anche il drammatico e scenografico addio del numero dieci argentino ha dato qualche motivazione in più alla squadra di Koeman, che sembra volersi scrollare di dosso il fardello correndo più forte del rimpianto. E se a una squadra di altissimo livello tecnico come il Barcellona concedi anche la velocità, soffrire è il minimo.
Cuadrado indispensabile per la Juve
Così la Juventus subisce l’avvio a tappo di Champagne del Barça, beccando il gol al terzo minuto: a verticalizzazione di Demir trova il varco spalancato da una grave ingenuità di Rugani e pesca Depay, che solo davanti a Szczesny lo fulmina. Seguono dieci minuti di patimento, ma poi esce la Juventus di Allegri, quella che combatte con discreta ferocia agonistica, che riesce a recuperare molti palloni, a ripartire con reattività apprezzabile, che costringe l’ex Neto a una serie di parate, non miracolose, ma comunque impegnative. Morata è pesante, ma si batte. Bentancur, libero da compiti di regia, torna a dispensare dinamismo e copertura (bello il contropiede con cui poi offre un buon pallone a Morata). Cuadrado inizia esattamente da dove aveva finito: indispensabile per costruire a livello offensivo e già abbastanza in palla.
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