La squadra che annaspa nelle zone basse della classifica. Soprattutto, una società in amministrazione controllata che aspetta ancora un nuovo proprietario. Salerno si scopre vulnerabile, ma l’amore per “sua maestà” resta fortissimo
4 dicembre
– Milano
Salerno è una città sospesa: adagiata sulle colline tra cielo e mare, in bilico tra esaltazione e depressione. L’aria sa di attesa, ansia, scetticismo misto a rassegnazione. Domani, domenica 5, scade il termine per la presentazione di una proposta di acquisto della Salernitana che rispetti i paletti (indipendenza dai vecchi proprietari e solidità economica certificata) fissati dai due trustee deputati alla vendita della società, sottratta dalla Federcalcio a Claudio Lotito e Marco Mezzaroma, i patron che hanno portato il club dalla D alla A in dieci anni e che ora sono costretti a cederla in ossequio al divieto della multiproprietà, cioè della possibilità di tenere sotto controllo due società iscritte al medesimo campionato.