La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta ipotizzando il falso in bilancio e false fatturazioni per la Juventus. Sono stati iscritti nel registro degli indagati il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’ex direttore sportivo Fabio Paratici, che ora è al Tottenham Hotspurs. Nel mirino della Procura, che giovedì sera ha mandato la Guardia di Finanza nella sede juventina ad acquisire documenti, ci sono gli ultimi tre anni di calciomercato e, nella fattispecie, le ormai famigerate plusvalenze. Oggetto delle indagini movimenti per circa 50 milioni di euro. […]
Cosa rischia la Juve
Ma l’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Mario Bendoni, Cirio Santoriello e dall’aggiunto Marco Gianoglio, può comportare gravi rischi per la Juventus? Dipende, ovviamente. Certo esiste un precedente anche abbastanza vicino nel tempo: Milan e Inter finirono sotto processo nel 2008 per i bilanci del 2004, nel mirino della Magistratura per le solite plusvalenze. Ma vennero assolte perché «il fatto non costituisce reato». Il problema è la definizione scientifica del valore di un giocatore nell’ambito del calciomercato. Non esistono, insomma, parametri esatti per decidere che una valutazione sia «falsa», visto il gran numero di fattori e condizioni che possono influire. A distanza di 13 anni dall’assoluzione delle milanesi, l’inchiesta riporta l’annosa questione delle plusvalenze negli uffici di una Procura, proprio mentre Infantino, solo un paio di settimane fa, ha ipotizzato l’introduzione di un algoritmo matematico per decidere la valutazione di un giocatore.